Esiste un mercato parallelo dei vaccini?
La risposta è sì, e come funziona nei minimi dettagli è spiegato da Juri Gasparotti, broker farmaceutico bresciano, la cui società, la J.& G., è a Novigrad, regolarmente registrata in Croazia.
“Ho offerto le dosi AstraZeneca all’Emilia Romagna. Non sono un truffatore, i vaccini li posso far arrivare. Ora vi spiego come”.
Racconta Gasparotti: “Ho inviato una mail ai dirigenti della sanità il 5 febbraio. Era una proposta di vendita: un milione di dosi di AstraZeneca al prezzo di 3,50 dollari a unità”.
E spiega: “Sono un broker, un promotore, e lavoro con una grossa casa farmaceutica estera che ha opzionato da AstraZeneca un certo quantitativo di dosi di vaccino” di cui “non posso fare il nome. Posso dire però che è una delle più grosse e non è in Europa”.
Il sistema delle opzioni, per Gasparotti funziona così: “Nel mercato dei farmaci, le aziende possono opzionare l’acquisto di stock di medicinali da chi li produce. Vale anche per i vaccini anti Covid. È tutto legittimo. La casa farmaceutica X che ha opzionato le dosi AstraZeneca sta cercando di piazzarle attraverso broker come me” ma “nessuno si tiene le fiale in magazzino”, afferma. “Rimangono al produttore fino a quando il broker non stipula un contratto di vendita. Solo in quel momento si esercita l’opzione e le fiale escono dal sito di produzione di AstraZeneca per essere consegnate all’acquirente”.
Chi garantisce che non vi sia un tentativo di truffa ai danni della Regione?
La risposta di Gasparotti: “Perché nella mia proposta di vendita ci sono due condizioni fondamentali: che la genuinità del prodotto sia certificata da una società tipo Sgs, che fa trasporto, ispezioni e controlli. E che il pagamento sia effettuato solo a consegna avvenuta. Non c’è un mercato parallelo, c’è ‘il’ mercato” dove tutto avviene “in modo tracciato e con i numeri di lotto indicati”, assicura il broker.