Dopo Antonella Viola e Andrea Crisanti aumenta il numero degli studiosi scettici sulla scorciatoia della dose unica, anziché due, per aumentare il numero dei vaccinati.
Venti milioni di britannici hanno ricevuto almeno la prima dose di vaccino anti-Covid. E il Paese è sotto i riflettori perché in maniera pionieristica ha voluto esplorare la via di dare una dose a più persone possibili, ritardando la seconda. Il dibattito è acceso.
Anche in Italia, alla luce di una campagna la cui velocità risente del ritmo delle consegne, ci si interroga se sia meglio avere una platea di ‘coperti’ inferiore rispettando lo schema a due dosi o sparigliare le carte e tentare l’altra via.
“I britannici sono stati insieme incoscienti e coraggiosi. Nella scienza non c’è né la verità né l’avere ragione o non ragione, c’è il dato. Il dato scientifico era per le due dosi di Pfizer e Moderna, mentre non c’era nulla sulla protezione di una dose singola. Usare questa strategia è stato un azzardo”.
A spiegarlo è il virologo Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano, docente all’università Vita-Salute.
“Per il momento – analizza – i dati che emergono sembrano dare ragione alla scelta Uk, sembra che questa sia stata vantaggiosa, anche se devo dire che un prezzo è stato pagato, avendo una larga parte di popolazione non immunizzata come si deve, ma immunizzata a metà”.
Il giudizio per l’esperto va sospeso. Infatti, “andrebbe capito cosa succede in questa situazione, come circola il virus in una popolazione di mezzi immunizzati, come reagisce, se si formano varianti. Tutto questo non lo sappiamo. Quindi è stato un azzardo. Se uno gioca alla roulette e vince, bene. Ma ha sempre giocato d’azzardo. Vedremo dunque alla fine come va. Intanto nel Regno Unito i casi sono diminuiti moltissimo, ma non dimentichiamo che lì hanno avuto anche un lockdown nazionale. Mentre dove si vede perfettamente ‘la mano’ del vaccino è in Israele, che ha avuto un forte cambio di rotta. Ma anche negli Usa, dove a dare una dose sola non ci pensano neanche lontanamente. La soluzione? E’ sempre quella: avere dosi ed essere efficienti nel vaccinare”.
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