La Danimarca ha sospeso in via precauzionale la somministrazione del vaccino AstraZeneca dopo la segnalazione di alcuni gravi casi di coaguli di sangue. È la stessa Autorità ad annunciarlo in un comunicato.
Su questi casi sono in corso delle indagini per stabilire eventuali connessioni con la somministrazione del vaccino, come sottolineato dal ministro della Salute Magnus Heunicke via Twitter.
“Siamo nel bel mezzo del più grande e importante programma di lancio di vaccinazioni nella storia danese. E in questo momento abbiamo bisogno di tutti i vaccini che possiamo ottenere. Pertanto, mettere in pausa uno dei vaccini non è una decisione facile. Ma proprio perché vacciniamo così tanto, dobbiamo anche rispondere con tempestività quando si è a conoscenza di possibili gravi effetti collaterali. Dobbiamo chiarire questo aspetto prima di poter continuare a utilizzare il vaccino di AstraZeneca”, afferma Soren Brostroem, direttore della National Health Authority.
Negli scorsi giorni, seguendo l’esempio di altri paesi dell’Ue come la Germania e il Belgio, le autorità sanitarie danesi avevano esteso la loro raccomandazione di utilizzare il vaccino anti-Covid AstraZeneca/Oxford alle persone di età superiore ai 65 anni, sulla base di uno studio scozzese. Finora Copenaghen non aveva raccomandato questo vaccino per le persone sopra i 65 anni, sostenendo che i dati scientifici non erano sufficienti.
La notizia della sospensione del vaccino AstraZeneca in Danimarca è stata commentata dal direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, nel corso convegno organizzato dalla Uil, ‘Vaccino per tutti!’. “Arrivano notizie non confortanti dalla Danimarca rispetto alla sospensione di un vaccino (di Astrazeneca, ndr) e questo non ci aiuta”, perché “aumenta l’incertezza dei cittadini rispetto all’utilizzo di questo o quell’altro vaccino o di una supposta classificazione di vaccini cosiddetti di serie A e serie B”, ha detto Vaia.
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