Il virologo Pregliasco: "La paura dei vaccini? Un mix di infodemia e vecchie diffidenze"

Lo studioso: "A differenza del farmaco che accettiamo perché abbiamo dolore o siamo malati sul vaccino si è sospettosi perché la patologia è 'lontana', noi stiamo bene e non 'vediamo' il virus"

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13 Marzo 2021 - 17.34


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Ad appianare tutte le tensioni legate alla morte e ai casi di trombosi dovute al vaccino AstraZeneca, interviene il virologo Fabrizio Pregliasco, che esclude nessi gli effetti collaterali e le dosi della casa farmaceutica.

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Sul caso del lotto di vaccino AstraZeneca “la cautela e le precauzioni che sono state osservate dalle autorità regolatorie sono atti dovuti, ma ad oggi non è stato stabilito nessun rapporto di causa-effetto fra le morti e i casi di trombosi, nonostante milioni di dosi fatte in tutto il mondo”.

Dunque i timori di chi pensa di rifiutare la vaccinazione nascono da un mix di “infodemia e di quella disaffezione che ha sempre aleggiato sui vaccini che, a differenza del farmaco che accettiamo perché abbiamo dolore o siamo malati, fa sorgere diffidenza perché tanto la patologia è ‘lontana’, noi stiamo bene e non ‘vediamo’ il virus”. Così il virologo dell’università di Milano Fabrizio Pregliasco.

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“Ogni atto medico può portare con sè eventi avversi o problemi di inefficacia – ricorda – ma questi oggi sono valutati e quantificati in tutte le fasi, in particolare la fase 4 che è quella della farmacovigilanza. Questo ci dovrebbe portare a ribaltare le informazioni, cioè ad essere certi che c’è attenzione alla sicurezza”. La stessa “Ema ha quantificato in 30 casi totali di trombosi su ben 5 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca somministrate in Ue”, dunque numeri del tutto irrisori. Ma – fa notare il virologo – “i giornali europei ne hanno parlato in maniera sobria, mentre solo in Italia sono stati sparati i titoloni, e questo non aiuta” nella campagna vaccinale.

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