Una buona notizia che potrebbe portare risultati positivi sia per il numero di vaccinazioni che per l’eliminazione degli effetti collaterali delle somministrazioni.
L’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzata illustra la sua proposta per un rilancio nella campagna di vaccinazione, dopo il danno assoluto d’immagine per i casi di trombosi legti al vaccino astraZeneca (di cui i nessi sono stati smentiti).
“Risulta che, negli studi di fase III, in alcuni soggetti sottoposti a vaccinazione con Vaxzevria (AstraZeneca), siano stati osservati effetti collaterali decisamente più lievi o del tutto assenti dopo accidentale somministrazione di dose più basse di vaccino. In questo senso, c’è chi ha supposto che, a fronte di dosi più basse di vaccino, si attivino risposte immunologiche più contenute e, per questo, non in grado di evocare reazioni infiammatore significative dalle quali potrebbe scaturire la produzione di anticorpi anti-Fattore Piastrinico 4, a loro volta capaci di innescare la reazione trombotica”.
“Collateralmente – prosegue Minelli – il basso grado di infiammazione immuno-indotta da una dose di vaccino meno aggressiva, sembra aver contribuito a generare livelli di anticorpi immunizzanti un po’ più alti rispetto a quelli prodotti dopo vaccinazione AstraZeneca a dose piena. Allora, se queste sono le evidenze che potrebbero essere semmai confermate da valutazioni osservazionali più allargate, perché – propone l’immunologo – non verificarne la fattibilità sul campo facendo di necessità virtù, visto che le attuali disponibilità di vaccini potrebbero, oltre che generare meno eventi avversi, anche consentire al doppio dei cittadini di essere immunizzati?”.
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