Mentre altri virologi come Crisanti, Galli e Pregliasco hanno criticato le riaperture decise dal governo, definendole poco sicure, il virologo Bassetti, da sempre vicino alla posizione aperturista di Toti, ha elogiato il premier.
“La decisione sulle riaperture è di buon senso e si attendeva, anche perché non viene detto che da domani si apre tutto indiscriminatamente. Ma è giusto iniziare dalle aree esterne dei ristoranti e dei bar perché sappiamo che il contagio all’aria aperta è pari a zero. Draghi si è dimostrato un vero leader che si assume la responsabilità delle decisioni dopo aver sentito tutte le campane”.
“E’ chiaro che non c’è per questo tipo di decisioni il rischio zero, bisogna fare attenzione e monitorare, nelle aree dove le misure non vengono rispettate si deve tornare alla zona rossa – avverte il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova – I furbi che non rispettano i protocolli vanno sanzionati subito”.
Per Bassetti il cambio di passo sulle riaperture dal 26 aprile “è un segnale positivo, visto che i contagi e le ospedalizzazioni stanno lentamente scendendo. Infatti ‘perdiamo’ circa tra i 6-700 pazienti in media complessità e tra i 50 e gli 80 terapia intensiva. Quindi – suggerisce – mi pare che il trend sia in discesa anche se purtroppo ci sono ancora troppo decessi questo perché abbiamo troppi pazienti ricoverati (30 mila) e la letalità ospedaliera è tra il 5-7%. Purtroppo molti non ce la fanno. Questi numeri ancora per alcune settimane rimarranno”.
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