Crisanti critico sulle riaperture così repentine: "Serviva un mese in più"

Il virologo: "Ora sarà una corsa disperata a vaccinare, sperando di non essere attaccati dalle varianti"

Andrea Crisanti, virologo e microbiologo dell'Università Padova
Andrea Crisanti, virologo e microbiologo dell'Università Padova
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27 Aprile 2021 - 09.52


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Il virologo e direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, Andrea Crisanti, è da sempre sostenitore della prudenza e della gradualità nelle riaperture, che sarebbero state più “sicure” con numeri nettamente inferiori a quelli di oggi, come nel caso dell’Inghilterra da lui preso come esempio.
“Ho sempre detto che queste riaperture erano intempestive.
Bisognava aspettare ancora un po’ per creare una capacità di risposta del sistema sanitario nazionale, perché siamo a un livello in cui la saturazione si può facilmente raggiungere.
Poi non abbiamo creato l’infrastruttura per controllare le varianti.
Con un ulteriore mese avremmo potuto far diminuire i casi, far diminuire la pressione sul sistema sanitario e creare un sistema di monitoraggio delle varianti.
Allora avremmo aperto con più sicurezza”.
È l’opinione di Andrea Crisanti, intervenuto a ‘Buongiorno’ su Sky Tg24.
“Ora sarà una corsa disperata a vaccinare quante più persone possibile”, ha aggiunto, e bisogna “sperare che nel frattempo non veniamo attaccati da varianti.
Non penso che sia un approccio corretto, è un compromesso che va incontro alle giuste esigenze degli operatori.
Queste però sono cose che si potevano programmare anche prima”.

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