Purtroppo un anno di pandemia non ha insegnato molto. O comunque non ha insegnato molto a quella minoranza irresponsabile i cui danni, però, vengono pagati dalla totalità degli italiani.
Gli assembramenti dei tifosi dell’Inter in diversi punti di Milano, cominciati ieri quando è diventata chiara la vittoria matematica dello scudetto, “potevamo risparmiarceli”.
A dirlo è stato il virologo Andrea Crisanti. “Noi stiamo facendo in questo momento una gara tra la capacità del virus e le opportunità come questa” dei festeggiamenti in strada, “che gli diamo per trasmettersi e, dall’altro lato, la corsa a vaccinare quante più persone possibile. E’ chiaro quindi che in questo senso potevamo risparmiarcela, questa ulteriore sfida”.
Crisanti non si definisce un tifoso di calcio. “Diciamo che la mia famiglia è romanista e io mi limito a osservare”, sorride. E riguardo alla voglia di festeggiare la squadra del cuore, il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova osserva che, “aspettando 20 giorni, avremmo guadagnato più tempo, vaccinato più persone e non staremmo più a discutere i rischi assembramenti e a tornare su questa serie di luoghi comuni”, conclude.
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