Direttrice Pfizer Italia: "Non abbiamo sperimentato il vaccino con tempi diversi"

La dottoressa Valentina Marino raffredda gli entusiasmi: “Abbiamo condotto un unico studio, con un intervallo di 21 giorni, che è stato usato per l’approvazione del vaccino, ma protezione buona anche ritardando"

Valentina Marino, direttrice medico di Pfizer
Valentina Marino, direttrice medico di Pfizer
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13 Maggio 2021 - 08.45


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L’azienda americana produttrice del vaccino, Pfizer, aveva già avvisato che non ci sono sperimentazioni in merito ad un allungamento dei tempi di somministrazione della seconda dose, ma sia il Cts che l’Ema hanno dato il via libera per poter ritardare fino a 42 giorni la somministrazione del richiamo.
“Non abbiamo in programma sperimentazioni con tempi diversi. Ci atteniamo ai risultati che abbiamo osservato, come azienda non potremmo certo dare consigli discordanti. È anche vero però che l’efficacia della prima dose è già molto alta e in Gran Bretagna l’allungamento dell’intervallo ha confermato che la protezione resta buona.
Penso che con questi elementi in mano le autorità nazionali abbiano tutto il diritto di decidere le loro politiche vaccinali”. A parlare è Valentina Marino, direttore medico di Pfizer Italia.
Marino aggiunge anche che “allargare la base delle persone vaccinate rallenta la circolazione del virus”. E sulla forza del vaccino, sottolinea:
“In Israele abbiamo visto che solo una piccola percentuale di vaccinati ha contratto il virus. L’accordo con le autorità regolatorie ci obbliga a seguire i volontari dei test per due anni. Dopo sei mesi abbiamo visto una buona permanenza degli anticorpi.
I primi volontari arruolati hanno ricevuto una terza dose, per capire l’efficacia dei richiami”.
E per quanto riguarda l’immunizzazione dei più giovani, Pfizer è pronta a fornire vaccini anti-Covid anche per i ragazzi e i bambini, e sta lavorando a dosi che possano essere conservate anche in normali frigoriferi e non alle attuali temperature polari.
“Aspettiamo l’approvazione dell’Autorità europea Ema per l’età 12-16 anni, con lo stesso dosaggio degli adulti. Negli Stati Uniti abbiamo iniziato i test tra i 5 e i 12 anni, che dovrebbe portare all’autorizzazione fra settembre e novembre. Subito dopo partiremo con i 2-5 anni e con i bambini fra 6 mesi e 2 anni”.
Infine, su un’eventuale produzione del vaccino Pfizer in Italia, Marino spiega:
“Per ottenere il vaccino servono 280 materiali da 19 Paesi diversi. Non escludo che presto alcuni ingredienti vengano prodotti in Italia”.

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