Aspre critiche per il Green pass, che a detta di molti poteva essere uno strumento utile per riprendere a muoversi e viaggiare, ma che secondo l’Ordine dei Medici di Milano ha molti difetti e potrebbe essere sostituito da un semplice certificato vaccinale.
“Da giorni il centralino dell’Ordine dei medici è bombardato dalle telefonate dei medici di famiglia che non sanno cosa rispondere ai loro pazienti, che si informano o richiedono il cosiddetto green pass. Voglio rassicurare tutti i nostri pazienti, che al momento non c’è alcuna comunicazione ufficiale per questo ‘pass'”.
Lo ha chiarito Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Milano, all’Hub della Fabbrica del Vapore dove si trovava, con altri 12 consiglieri volontari, per vaccinare i cittadini.
“Tra l’altro questo ‘certificato’ non solo è una spesa per il cittadino (non fa parte dei certificati convenzionati), non solo è un ulteriore aggravio burocratico per i medici di medicina generale – prosegue – ma non risolve i problemi dei cittadini”.
Il ‘green pass’, rimarca Rossi, “è inutile perché il medico di famiglia dovrebbe dichiarare, ad esempio, l’avvenuta vaccinazione quando il paziente possiede già quella rilasciata al momento della vaccinazione. Non serve un certificato nemmeno nel caso di un tampone negativo nelle ultime 48, perché c’è già quello del tampone. In sostanza, il medico dovrebbe certificare ciò che è già certificato da un laboratorio di analisi. E, mi domando, che utilità può esserci nel fatto che lo si riporti in un certificato redatto da un medico di medicina generale, che non fa altro che prenderne atto”, conclude Rossi confermando che “ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna indicazione che ci dica cosa fare. E’ tutto molto confuso, ma rassicuriamo i cittadini: le ricevute di vaccini e tamponi sono sufficienti”.