L’ennesima bufala: “Salire su un aereo per viaggi lunghi predispone, in generale, ad un rischio di trombosi maggiore. E questo lo sappiamo ormai tutti. Ma il fatto di essere vaccinati o meno non sposta nulla. E’ un’idea senza alcun fondamento”.
A dirlo è il virologo Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, commentando una bufala che circola in questi giorni secondo la quale ci sarebbero non meglio precisate compagnie aeree che starebbero valutando di impedire alle persone vaccinate contro il Covid di volare per un maggior rischio trombosi nei voli a lunga percorrenza. Una notizia falsa che però rischia di creare – inutili – dubbi.
Per quanto riguarda poi “il rischio generale di trombosi nelle persone vaccinate, e parliamo in particolare del vaccino AstraZeneca e, in parte J&J, è inferiore o uguale alla popolazione generale. Ci sono alcuni casi rarissimi, di particolari trombosi con localizzazione cerebrale – spiega l’esperto – che hanno una frequenza di pochi eventi su milioni di vaccinati. Eventi che comunque hanno, probabilmente, alla loro base una predisposizione genetica che si sta cercando di chiarire. Ma non c’è nessun rischio aggiuntivo”, assicura Maga.
Quante persone a tavola
“Se parliamo di locali al chiuso siamo ancora in un momento in cui sarebbe meglio mantenere una certa ‘rarefazione’ della clientela. Il limite di 4 persone a tavola mi sembra ragionevole, perché permette di mantenere il distanziamento giusto per accomodare i clienti. Come avvio di questa sperimentazione per le riaperture è una misura che ha un senso per cercare di evitare eccessivi affollamenti all’interno del locale”.
Ha aggiunto Maga.
“Stare a tavola – sottolinea – è una delle occasioni in cui si sta più vicini e in cui, ovviamente, non si può tenere sempre la mascherina. E
quindi è utile puntare sulla distanza. Almeno in questa prima fase.
Poi potrebbe essere anche rivista, in base all’andamento dei dati. Ma meglio non fare subito passi troppo lunghi”, sostiene.
Sulla vaccinazioni recuperare i fragili
“Aprire la vaccinazione” contro Covid-19 “alla più ampia platea possibile è utile perché bisogna cercare di vaccinare il più possibile e il maggior numero di persone possibili. L’apertura a tutte le fasce di età è un’opportunità che può facilitare l’accesso. Ma è chiaro che bisogna avere, comunque, sempre un occhio di attenzione alle persone fragili che, eventualmente, non sono state vaccinate e che dovrebbero assolutamente essere recuperate il più in fretta possibile”.