L'allarme di Crisanti: "Non facciamo abbastanza tamponi, vulnerabili come due anni fa"

Il virologo: "C’è ancora un sommerso importante. Dobbiamo fare 700mila tamponi come in Regno Unito"

Il virologo Crisanti
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7 Giugno 2021 - 08.28


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Crisanti attacca il piano pandemico, evidenziando alcune lacune che, nonostante il trend positivo, persistono nel nostro paese.

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“E’ incontrovertibile il fatto che i decessi” per Covid-19 “stanno diminuendo, e che stanno diminuendo i ricoveri in terapia intensiva, ma è tutto merito della vaccinazione. Tutto quello che potevamo fare noi in aggiunta alla vaccinazione non l’abbiamo fatto. Se non ci fosse la vaccinazione, l’Italia sarebbe vulnerabile come 2 anni fa”. Il virologo, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, spiega quali sono i difetti nella lotta al coronavirus pandemico nel nostro Paese: poco tracciamento per monitorare l’andamento dei contagi, poco sequenziamento per intercettare le varianti di Sars-CoV-2.

“A me piacerebbe vedere questa Italia sempre più bianca – dice l’esperto – con un numero adeguato di tamponi e adeguate misure di sorveglianza. Se l’Italia avesse 2mila casi” di Covid al giorno “e 700mila tamponi”, ossia tanti quanti ne fa il Regno Unito, ai numeri dei bollettini quotidiani “ci crederei. L’Inghilterra ha 6mila casi e 2-3 decessi al giorno – osserva – Come facciamo noi ad avere i casi che conteggiamo”, ieri poco più di 2mila, “e 20 volte più morti? Non quadra. La spiegazione – ripete Crisanti – è che a mio avviso non abbiamo fatto negli ultimi mesi abbastanza tamponi e abbastanza tracciamento. Di fatto, c’è ancora un sommerso importante”.

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