L'infettivologo Le Foche: "Ottimo vaccinarsi, ma serve più informazione per i cittadini"

Il professore del Policlinico Umberto I di Roma, ha commentato la lettera dei 24 medici vaccinatori dopo il caso della 18enne colpita da trombosi dopo aver fatto l'AstraZeneca in un Open Day

Francesco Le Foche
Francesco Le Foche
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8 Giugno 2021 - 17.04


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Dopo il caso della 18enne colpita da trombosi, dopo aver fatto il vaccino anti-Covid di AstraZeneca in un Open Day, e ricoverata a Genova, l’immunologo Francesco Le Foche, del Policlinico Umberto I di Roma, ha commentato la lettera dei 24 medici vaccinatori che si sono detti contrari a questa formula che consente la somministrazione sotto i 40 anni.
“Le vaccinazioni anti-Covid stanno andando bene e serve vaccinarsi”, ma “è necessaria la massima attenzione nell’informazione ai cittadini sui vaccini. È necessario puntare su una comunicazione più approfondita, chiara e vicina alle persone. E per i dubbi il medico di famiglia resta il principale punto di riferimento. L’informazione è l’antidoto alle paure e ai dubbi. E credo che le decisioni in merito alle modalità di somministrazione del vaccino vadano lasciate agli enti preposti”.
“Le vaccinazioni stanno andando bene – ha ribadito – Le percentuali di vaccinati si alzano sempre di più e dobbiamo sensibilizzare in particolare gli indecisi, soprattutto per gli ultra 60enni. Dobbiamo agire con una comunicazione empatica sullo zoccolo duro che ha dubbi. E questa comunicazione va estesa, in particolare, nei casi degli eventi di massa come gli Open Day, perché il ruolo della vaccinazione per battere la pandemia possa essere ben chiaro a tutti”.

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