Non è il primo a lamentarsi di questo odio social proveniente dagli odiatori del web (anche Pregliasco denuncia minacce sulla propria pagina) e così i negazionisti prendono sempre più forma e potere.
Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzate parla delle ingiurie che molti medici sono costretti a subire.
“C’è un dato inoppugnabile ed anche imperdonabile emerso durante quest’ultimo anno e mezzo: il medico che finisce nel mirino di gruppi più o meno organizzati di esagitati.
Siamo passati in poco tempo dagli spot celebrativi dei medici eroi, al dileggio costante di altrettanto autorevoli uomini di scienza. Diciamo pure che l’uso e l’abuso di pareri scientifici quotidianamente rilasciati a mezzo stampa, talvolta contraddittori, ha finito con l’indebolire la figura del medico che da eroe è divenuto obiettivo di protesta e scarico di rabbia sociale, spesso livellando verso il basso quell’autorevolezza da tanti consolidata nel tempo. Io stesso mi trovo continuamente esposto a critiche che sfociano nell’offesa, a insulti, minacce, e a veri e propri tentativi di diffamazione”.
“Non è una responsabilità – prosegue – da addossare sulle spalle degli organi di informazione o dei social network, ma è un problema di cui si deve far carico la dirigenza politica che forse non ha provveduto per tempo a tutelare la professionalità dei medici, dei ricercatori, degli scienziati, utilizzati troppo spesso come comparse prese a giornata e non come risorse per la collettività. A questo punto, forse, andrebbe messa in atto una comunicazione rigenerante su vasta scala”, conclude l’immunologo.