La soluzione è semplice nella teoria quanto dura da applicare: vaccinare rapidamente quante più persone possibili è la mossa che potrebbe rivelarsi decisiva contro la pandemia secondo il virologo Roberto Burioni, che in una lettera pubblicata su Nature Medicine insieme allo scienziato statunitense Eric Topol, si dice cautamente ottimista per la possibile evoluzione del virus, anche se invita a tenere alta la guardia contro il rischio di nuove e più pericolose varianti.
Secondo i due esperti, nei Paesi dove la vaccinazione di massa è più avanzata, il vantaggio maggiore per il virus deriverebbe da varianti in grado di infettare le persone vaccinate, fatto che non si è ancora verificato. I dati molecolari sul SarsCoV2 sembrano infatti evidenziare uno “spazio evolutivo” per il virus a diventare più contagioso, ma non una capacità a sfuggire ai vaccini.
Tutto questo consente “un cauto ma ragionato ottimismo” riguardo al prossimo futuro e permette di immaginare che lo sforzo per vaccinare il maggior numero di persone possibile nel più breve tempo possibile possa essere decisivo per risolvere questa emergenza. L’ottimismo tuttavia non permette di escludere la comparsa di varianti in grado di sfuggire ai vaccini e bisogna quindi rimanere all’erta per identificarle subito. La vaccinazione resta comunque fondamentale perché, non solo impedisce la malattia e il contagio, ma rende più difficile la comparsa di nuove varianti, in quanto diminuisce la probabilità di contagio.
“Per questa ragione – concludono i due esperti – è nell’interesse dell’umanità non essere avidi e al contrario fornire vaccini a prezzi abbordabili a tutto il genere umano”.
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