Una crescita dei casi che illustra quanto la variante indiana sia nel nostro paese più pericolosa che mai e lo diventerà di più in futuro se non si attuano contromisure adatte e non si prosegue con il vaccino.
In Italia la variante Delta è in aumento con una percentuale del 16,8% (quadruplicando rispetto a maggio), mentre la più diffusa rimane ancora la variante Alfa al 74,92%.
Tuttavia, sebbene i dati di giugno non siano ancora consolidati, dalle prime segnalazioni di sequenziamenti, si registra un aumento, in percentuale, dei casi di variante Kappa e Delta, la cosiddetta “indiana” e un suo sottotipo, che passano dal 4,2% nel mese di maggio, al 16,8% del mese di giugno (dati estratti al 21 del mese).
Sono le prime segnalazioni delle ultime settimane, monitorate dal Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 dell’Iss, in attesa della flash survey.
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