E’ slittata ancora la decisione sulla riapertura delle discoteche: c’è stato, venerdì scorso, il via libera del Comitato tecnico scientifico ma il governo ha preferito la strada della prudenza rimandandando, nuovamente, la ripresa delle attività del settore.
Quello della “Night Life” è l’unico che non ha ancora riaperto in un’Italia ormai tutta in zona bianca.
“Condivido tutti gli atteggiamenti prudenziali ma devono essere anche sostenuti da iniziative di tracciamento e controllo. Stiamo facendo tutto quello che è necessario per tracciare i contagi di circolazione della variante? Non ne sono totalmente convinto. Io penso che il governo abbia il diritto e il dovere di imporre restrizioni ulteriori ma ha anche il dovere di garantire delle azioni efficaci. Non si può solo chiedere e imporre, bisogna anche cambiare le condizioni”.
Così il virologo Francesco Menichetti, direttore di Malattie infettive all’ospedale di Pisa, ha commentato l’ipotesi di un ulteriore rinvio dell’apertura delle discoteche.
“Cambiare le condizioni – ha spiegato Menichetti – significa riuscire a tracciare. Adesso che il virus circola poco è ottimale la condizione ma va fatto però, non solo annunciato. Invece non c’è ancora un’attività sistematica, armonica e articolata”.
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