L’immagine dei medici cubani che arrivano nei nostri ospedali per dare manforte alla nostra sanità è sintomo di grande importanza data alla salute.
La produzione in proprio dei vaccini soddisfa anche gli esperti italiani, che elogiano il lavoro svolto per Soberana 02, il vaccino cubano.
“Dovremo vedere qualcosa di più in termini scientifici e poi starà alle agenzie regolatorie l’approvazione. Se verrà confermata la buona efficacia e l’adeguata tollerabilità, potrebbe essere uno degli strumenti con cui la globalizzazione affronta il problema della vaccinazione dei Paesi in via di sviluppo”.
Così il virologo Francesco Menichetti sul vaccino anti-Covid Soberana 02, interamente prodotto sull’isola sotto embargo da oltre 60 anni, che ha superato tutti gli standard richiesti dall’Organizzazione mondiale della salute per essere dichiarato un vaccino.
“Cuba – ricorda il primario di Malattie infettive all’ospedale di Pisa – ha una grande tradizione di medicina pubblica, ha mandato anche la brigata qui da noi ad aiutare durante la prima ondata della pandemia.
E’ un popolo splendido, gente splendida che nonostante le sanzioni che ancora continuano si difende con le unghie e con i denti”. Il vaccino cubano, totalmente gratuito, disponibile a essere ceduto senza royalties, “è un bel segnale – dice il medico – anche dal punto di vista del solidarismo e dell’universalismo che dovrebbe far pensare: non tutto è profitto, non tutto è vantaggio, non tutto è monetizzabile”.
“Che un piccolo Paese in grave crisi abbia questa forza e questa capacità di proposta – sottolinea Menichetti – dovrebbe far riflettere profondamente. Loro sono sempre stati all’avanguardia. La figlia di Guevara, del Che, che è una pediatra è venuta in Italia, anche lei faceva parte della brigata dei medici cubani. Sono persone con delle belle storie che rappresentano anche un valore simbolico”.