Il monito dell'Oms sul Covid: "Il virus non è alle spalle, anzi. Rischio varianti ancora più pericolose"

La Fondazione Gimbe avverte: "Balzo di contagi in una settimana, +61%". Intanto l'Austria prepara un giro di vite con misure più restrittive: "Dobbiamo reagire"

Covid, Gran Bretagna
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16 Luglio 2021 - 11.22


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L’Oms non arretra e avverte che la pandemia da coronavirus non è assolutamente alle spalle e che anzi c’è il rischio che si presentino nuove varianti ancora più pericolose.
La Gran Bretagna ha registrato un nuovo picco di casi di Covid, il livello più alto da gennaio: nelle ultime 24 ore sono stati segnalati 48.553 contagi e 63 decessi (il più alto aumento giornaliero dal 26 marzo).
Intanto l’Austria prepara nuove restrizioni per frenare una nuova diffusione del virus.
Contagi e vaccini – L’allerta dell’Organizzazione mondiale della sanità è stata diramata mentre risalgono i contagi in tutta Europa.
In Italia la Fondazione Gimbe evidenzia come ancora oltre due milioni di over 60 non siano vaccinati e dunque risultino a rischio.
Al contempo, l’Ema conferma l’efficacia dei vaccini disponibili anche contro le varianti e presto un secondo immunizzante potrebbe essere disponibile per i ragazzi sopra di 12 anni.
L’incubo di nuove varianti – Il comitato di emergenza dell’Oms ha avvertito che nuove varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero diffondersi in tutto il mondo rendendo ancora più difficile fermare l’epidemia.
“Non è affatto finita” hanno affermato gli esperti, sottolineando “la forte probabilità che emergano nuove e forse più pericolose varianti che potrebbero essere ancora più difficili da controllare”.
L’efficacia dei vaccini – Attualmente, rassicura però l’Ema, un ciclo completo dei quattro vaccini anti-Covid disponibili fornisce comunque “un’alta protezione” contro tutte le varianti in circolazione, inclusa la Delta, soprattutto contro la malattia grave e l’ospedalizzazione.
Una conferma ulteriore arriva anche dalla pubblicazione sulla rivista New England Journal of Medicine dei dati che confermano l’efficacia del monodose Johnson&Johnson contro la variante Delta e la durata della risposta immunitaria per almeno otto mesi.
A fronte di vaccini efficaci, è dunque estremamente importante immunizzare il maggior numero possibile di persone in Europa.
Moderna tra 12 e 17 anni e il nodo terza dose – L’Agenzia Ue sta inoltre valutando la richiesta di estendere l’uso del vaccino Spikevax di Moderna ai giovani tra i 12 e i 17 anni – vaccinabili al momento solo con l’immunizzante Pfizer – e una decisione è attesa alla fine della prossima settimana. Quanto a una eventuale terza dose, “è ora troppo presto per confermare se e quando sarà necessaria una dose di richiamo, perché non ci sono ancora sufficienti dati dalle campagne vaccinali e dagli studi in corso per capire quanto durerà la protezione del vaccino”, ha chiarito il responsabile Ema della strategia sui vaccini, Marco Cavaleri.
Le vaccinazioni in Italia – Intanto procede la campagna vaccinale in Italia. Ma con un “tallone d’Achille” rappresentato, rileva la Fondazione Gimbe nel suo monitoraggio settimanale, dagli oltre 4,7 milioni di over 60 a rischio di malattia grave non coperti dalla doppia dose.
Di questi, 2,2 milioni (12,4%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino con rilevanti differenze regionali (dal 21,8% della Sicilia al 7,2% della Puglia), mentre 2,55 milioni (14,2%) devono completare il ciclo dopo la prima dose. Ma “per determinare il controllo dell’epidemia dovremmo probabilmente superare l’80% di copertura vaccinale”, ha ricordato Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute.
Giro di vite in Austria – Intanto l’Austria prepara un giro di vite per frenare una nuova diffusione del coronavirus.
Il pacchetto di misure proposto dal ministro alla Salute, Wolfgang Mueckstein, prevede tra le altre cose il green pass solo dopo la seconda dose, l’accesso alle discoteche e ai locali notturni solo per i vaccinati. Si torna anche a parlare di “più controlli ai confini” e nei ristoranti e di obbligo di tampone per chi rientra da zone a rischio. Vengono sospese le liberalizzazioni annunciate per il 22 luglio, come lo stop delle mascherine nei negozi. La variante Delta rappresenta ormai il 90% dei nuovi casi. “Dobbiamo reagire in fretta”, ha dichiarato il ministro Mueckstein.

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