Burioni sui vaccini: "Sono estremamente efficaci contro la variante Delta"

Il virologo: "Per la variante Delta questi esperimenti sono stati fatti e hanno dato risultati molto lusinghieri"

Burioni
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22 Luglio 2021 - 17.26


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I vaccini hanno dimostrato quanto siano in grado di arginare gli effetti gravi derivanti dal Covid, in tutte le sue forme.
“I vaccini attualmente disponibili, specie quelli a mRna, sono estremamente efficaci contro la variante Delta, che purtroppo è contagiosissima. La loro efficacia fa prevedere che un utilizzo molto esteso potrebbe fare abortire eventuali nuove ondate epidemiche. Però bisogna vaccinarsi tutti”. Lo sottolinea il virologo Roberto Burioni, Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, sul sito di divulgazione medico-scientifico ‘MedicalFacts.it’ fondato dal virologo, commentando lo studio inglese pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’ che fa chiarezza sull’effetto scudo dei due prodotti più utilizzati per la profilassi nel Paese: il vaccino Pfizer-BioNTech e il vaccino AstraZeneca.
“Quando appare una variante, ovviamente, non si sa immediatamente se i vaccinati sono protetti da essi. Bisogna avere il tempo di osservare – ricorda Burioni – Ma quello che si può sapere immediatamente (o quasi) è se i sieri dei vaccinati, in esperimenti di laboratorio, bloccano il virus. Se questo succede non c’è la certezza della protezione, ma si può essere ottimisti. Per la variante Delta questi esperimenti sono stati fatti e hanno dato risultati molto lusinghieri. E’ vero che l’attività ‘bloccante’ (correttamente si chiama neutralizzante) dei sieri nei confronti di Delta è diminuita, ma rimane molto al di sopra di quello che consideriamo il livello di guardia”, precisa il virologo.
“Ricordatelo sempre quando leggete articoli terrorizzanti che vi dicono ‘il potere neutralizzante contro la variante x è calato di sei volte’. Quello che è importante – precisa – è il valore assoluto. Che una lastra di metallo sia spessa 5 cm o 2 cm cambia poco se vi sparano con una pistola, siete comunque al sicuro”.
Secondo Burioni, “con il tempo, poi, si riesce a vedere se effettivamente i vaccini proteggono contro questa variante.
La cosa più facile da stabilire è se proteggono contro le forme gravi (le forme gravi vengono in ospedale, non bisogna andarle a cercare), e i dati che arrivano dal Regno Unito sono per ora ottimi: la protezione contro la forma grave è superiore al 95% per entrambi i vaccini. Poi, ma questo è complicato e ci vuole più tempo, si può stabilire l’efficacia del vaccino contro l’infezione (anche asintomatica):
questi dati – sottolinea il virologo – sono usciti sul ‘New England Journal of Medicine’ e i risultati sono di nuovo molto confortanti. Il vaccino Pfizer ha una efficacia dell’88%, quello AstraZeneca al 66,7%.
Vi ricordo che questo vaccino anche nelle prime sperimentazioni non si è mostrato particolarmente efficace nel bloccare il contagio asintomatico, mentre impedisce di ammalarsi gravemente, il che non è poco”.
“Ora – conclude – resta da sapere l’ultima cosa: quanto sono contagiosi i vaccinati che contraggono la malattia. Non abbiamo ancora questo dato, ma è ragionevole aspettarsi che i vaccinati che si infettano siano molto meno infettivi e forse per nulla (almeno se vaccinati con i vaccini a mRna)”, conclude Burioni.
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