Non c’è bisogno di altri dati a parte questi per supportare la tesi che il vaccino sia la migliore arma per fermare le morti e aiutare gli ospedali a non sovraffollarsi.
Con i dati che arrivano soprattutto dalla Gran Bretagna che parlano di un “impressionante calo della letalità” di questa nuova ondata di Covid rispetto alle precedenti, grazie all’effetto dei vaccini, è il “momento decisivo” nella lotta al Covid.
Lo sostiene Guido Silvestri, virologo all’Università di Atlanta, in un lungo post su Facebook.
“Oggi, per la prima volta da metà maggio – scrive Silvestri – la media mobile a 7-giorni (7-Dma) dei nuovi casi di Covid è in calo nel Regno Unito. Si tratta di un segnale certamente incoraggiante, anche se ovviamente prematuro, per cui staremo a vedere con grande attenzione cosa succede nei prossimi giorni. Molto più incoraggianti sono comunque i dati sulla letalità calcolata di Covid (numero di morti diviso numero di casi in un dato periodo) sempre in Uk. Durante la grande ondata invernale, cioè nel periodo dal 1 ottobre 2020 al 31 marzo 2021 ci sono stati 3.859.241 casi e 84.509 morti, per una letalità calcolata di 2.19% (quella reale è più bassa perché non tutti i casi sono diagnosticati). Finora invece per l’ondata estiva abbiamo 1.120.700 casi e 1.198 morti, per una letalità calcolata di 0.107%, quindi circa 20 volte più bassa (anche qui quella reale è più bassa perché non tutti i casi sono diagnosticati)”.
Anche se questi numeri aumenteranno per il “ritardo” tra contagi e morti, sottolinea Silvestri, “finora la differenza di letalità tra ondata invernale ed ondata estiva in Gran Bretagna è semplicemente impressionante, ed è difficile pensare che questa differenza si riduca più di tanto (per chi non lo avesse capito, al netto del “benefico” effetto stagione e del “malefico” effetto Delta, la causa di questa differenza sono i vaccini). Perché parlo di “momento decisivo”? Perché lo stesso trend – prosegue – sebbene in ritardo temporale, lo vediamo negli Usa (casi in notevole aumento, ma bassa letalità) ed in altri paesi europei, tra cui l’Italia”. In altre parole, “se il trend si confermasse e la letalità calcolata si attestasse sullo 0.2-0.3% (a cui corrisponderebbe una letalità reale intorno a 0.1%, quindi simile all’influenza), il tutto in assenza di lockdown ed altre misure restrittive “dure”, vorrebbe dire che i vaccini e la scienza avranno vinto la battaglia decisiva contro i “due scogli” (il virus e le chiusure) che ci tormentano da un anno e mezzo”.
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