Lo studio di Singapore conferma: la variante Delta è molto più grave ma i vaccini la arginano

La ricerca retrospettiva pubblicata su 'Clinical Infectious Diseases', i cui risultati suggeriscono la necessità di "una rapida attuazione dei programmi di vaccinazione"

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11 Settembre 2021 - 18.06


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Gli studi sugli sviluppi del Covid ci regalano due certezze, che erano già preventivabili ma danno la traccia da seguire per combattere il virus: vaccinarsi.

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La variante Delta del coronavirus Sars-CoV-2 – divenuta ormai predominante – non è solo più trasmissibile, ma è anche associata a una maggiore gravità di Covid-19.

La vaccinazione anti-Covid si conferma comunque protettiva contro le forme gravi di malattia.

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E’ quanto emerge da uno studio retrospettivo pubblicato su ‘Clinical Infectious Diseases’, i cui risultati suggeriscono la necessità di “una rapida attuazione dei programmi di vaccinazione”, si legge nelle conclusioni del lavoro, condotto a Singapore mettendo a confronto le caratteristiche cliniche e virologiche delle varianti Alfa, Beta e Delta.

Lo studio ha esaminato i casi di 829 pazienti infettati da una delle tre varianti di preoccupazione (Voc) dal 20 dicembre 2020 al 12 maggio scorso, confrontandoli con quelli di 846 pazienti Covid ricoverati fra gennaio e aprile 2020.

I risultati, corretti tenendo conto di possibili fattori confondenti, indicano che la variante Delta era associata a un maggior rischio di polmonite, fabbisogno di ossigeno, ricovero in terapia intensiva o morte.

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Lo stato vaccinale è apparso correlato a una ridotta gravità di malattia.

 

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