L'immunologo Abrignani: "L'obbligo di vaccinazione anti-Covid è l'unica misura per battere la pandemia"

Il commento del componente del Comitato tecnico scientifico: "Questa emergenza il Sars CoV-2 la sta prolungando più di quanto si potesse immaginare. Siamo noi a inseguire lui, non il contrario".

L'immunologo Abrignani: "L'obbligo di vaccinazione anti-Covid è l'unica misura per battere la pandemia"
L'immunologo Sergio Abrignani
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14 Dicembre 2021 - 17.54


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Purtroppo nella lotta alla pandemia si stanno scontando due limiti: il primo è che molte zone del mondo sono rimaste prive di vaccino e questo ha dato vita a varianti che, dalla inglese alla delta fino alla Omicron sono sempre state più contagio e in parte più gravi.

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La seconda la presenza di fasce importanti di non vaccinati che sono il principale serbatoio della diffusione del virus anche in aree che opinavano essere maggiormente protette.

 L’obbligo di vaccinazione anti-Covid “è l’unica misura per battere” la pandemia. 

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Lo ha detto l’immunologo del Comitato tecnico scientifico Sergio Abrignani, in un’intervista. “Il virus ci comanda”, dice. “Questa emergenza il Sars CoV-2 la sta prolungando più di quanto si potesse immaginare. Siamo noi a inseguire lui, non il contrario”. E prorogare lo stato di emergenza, tema su cui si dibatte proprio in questi giorni, “è una decisione politica, basata sui fatti”. Quanto all’obbligo, continua Abrignani, “se vuoi controllare una malattia infettiva pandemica e hai a disposizione un vaccino che funziona bene, la regola aurea è darlo a tutti i suscettibili. Quindi, per la prima volta ci troviamo di fronte alla necessità di immunizzare miliardi di persone in breve tempo”.

Se non lo facciamo, “il Sars-CoV-2 probabilmente non se ne andrà. Si trasmette per via respiratoria, e alle ultime varianti (Delta e Omicron) basta un niente per contagiare. Per quante accortezze e protezioni si mettano in atto, non puoi evitarlo. Quando una malattia è altamente diffusiva come questa non vaccinare tutti è volersi fare del male”. L’esperto si dice “molto d’accordo con l’estensione” dell’obbligo vaccinale già operata, in quanto vede “la vaccinazione anti-Covid come un dovere civico e sociale” a cui ritiene che “certe categorie per il ruolo pubblico che rivestono non possano sottrarsi”.

Tanto che Abrignani sottolinea come non ci sia “nessuna giustificazione” per i medici che rifiutano il vaccino.

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Ma l’immunologo si dice anche “favorevole” a un’ulteriore stretta sul fronte obbligo. “Mi spiegano però che servirebbe una legge. La via che ora l’Italia sta seguendo per mitigare il rischio Covid è di ricorrere al passaporto verde esteso che impedisce quasi tutte le attività ludiche e sociali a chi non sia vaccinato o guarito da poco. Ed è un’idea che ci stanno copiando tanti in Europa. Mi auguro che il green pass assieme all’allargamento dell’obbligo ad altre categorie possa essere sufficiente per raggiungere il numero massimo di persone. Il virus ogni 3-4 mesi si presenta sotto forma di una nuova variante e richiede azioni ferme”. 

Quanto all’impatto della variante Omicron Abrignani osserva che “non è escluso che il nuovo ceppo possa incidere sull’efficacia del vaccino e richiedere l’uso di un vaccino dedicato. Non siamo noi che cambiamo idea, è il virus che cambia e noi lo inseguiamo”.

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