Il microbiologo consulente di Von der Leyen: "Lo tsunami Omicron rischia di paralizzare l'Europa"

Peter Piot, lo studioso belga che identificò Ebola in Zaire: "Anche se meno grave se un numero enorme di persone verranno infettate da Omicron il risultato sarà che comunque in tanti finiranno in ospedale"

Il microbiologo consulente di Von der Leyen: "Lo tsunami Omicron rischia di paralizzare l'Europa"
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2 Gennaio 2022 - 10.38


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La situazione, per ora, è complicata: anzitutto perché la Delta sta approfittando dell’inverno per espandersi e poi perché a Omicron, anche se meno letale, con il suo altissimo tasso di contagiosità e relativa capacità di evitare i vaccini potrebbe colpire un elevato numero di persone e riempire comunque ospedali o peggio.

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“Uno tsunami di nome Omicron sta investendo l`Europa col rischio di bloccare interi settori come mai prima”. Così Peter Piot, microbiologo belga che identificò Ebola in Zaire, già direttore del programma delle Nazioni Unite contro l`Aids e ora superconsulente della presidente della Commissione Europea Von der Leyen, fotografa l’inizio del 2022.

“Mentre l’ondata di Delta è ancora in aumento in alcuni Paesi europei e in diminuzione in altri si registra una crescita sorprendente di Omicron. Come già in Regno Unito e in Danimarca la nuova variante prende il sopravvento velocemente, spesso raddoppiando i contagi ogni due giorni con focolai importanti nelle famiglie e nei vari raduni. È la diffusione più rapida di sempre del Sars-Cov-2”, sottolinea Piot.

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“La nuova variante è molto più trasmissibile, probabilmente perché sfugge in parte all`immunità data dall`infezione naturale o dalla vaccinazione. Ci sono sempre più indicazioni però che il contagio causi una malattia più leggera con meno ospedalizzazioni. Questo avviene se si hanno due dosi e ancora di più con tre, mentre i non vaccinati restano a forte rischio. Tuttavia se un numero enorme di persone verranno infettate da Omicron il risultato sarà che comunque in tanti finiranno in ospedale. Non dimentichiamo che ci sono milioni di europei fragili, malati, non vaccinati o parzialmente vaccinati”, aggiunge l’esperto.

Secondo Piot, “Omicron rischia di paralizzare la società e servono soluzioni pragmatiche”. “Da un punto di vista scientifico non ci sono dati per dire quando le persone non siano più infettive dopo il contagio. È probabile che pochi giorni dopo il test positivo siano meno contagiose, ma la realtà è che cinque giorni sono meno sicuri di dieci”, insiste il consulente di von der Leyen.

 “Honk Kong ne impone addirittura 21 in alcuni casi, scelta che eviterei per varie ragioni. Tutto dipende dal livello di rischio che si sceglie e il parametro chiave dev`essere la salvaguardia del sistema sanitario”.

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In base all’opinione di Piot, “la priorità dev’essere salvare più vite possibile e per farlo bisogna preservare l’efficienza degli ospedali, garantendo che la società e l’economia continuino a funzionare”. “Per raggiungere questi obiettivi occorre aumentare i richiami e attuare pienamente le misure di sicurezza”, commenta.

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