Covid e variante Omicron: Albert Bourla è ottimista o pessimista sugli esiti della pandemia?
“Non voglio sembrare pessimista ma credo che per qualche anno dovremo convivere con un virus molto difficile da debellare. Si è diffuso in tutto il mondo, può contagiare più volte la stessa persona e ha avuto tante mutazioni da farci riscoprire l’alfabeto greco. Non si tratta tanto di sapere se il virus sparirà o meno, quanto di capire se potremo riprendere una vita normale. Io credo di si`. Probabilmente ci riusciremo in primavera, grazie agli strumenti a nostra disposizione: test, vaccini molto efficaci (che proteggono dal rischio di ospedalizzazione e di morte anche contro Omicron) e i primi farmaci da assumere a casa”.
Così Albert Bourla, dal 2019 amministratore delegato di Pzifer, traccia in un’intervista un punto aggiornato sull’emergenza Covid e sul possibile ritorno alla normalità.
Il problema, osserva il top manager, è che “la variante Omicron ha messo tutto in discussione. E` troppo presto per dire se serviranno richiami più frequenti o un nuovo vaccino. Stiamo valutando molte possibilità, compresa quella di un vaccino che protegga da Omicron e da altre varianti. Prenderemo una decisione entro marzo, in funzione dei risultati delle nostre ricerche, e saremo in grado di avviare immediatamente la produzione. Non credo che le vaccinazioni multiple abbassino la protezione immunitaria. Il nostro dovere è farci trovare pronti con vaccini e farmaci”.
Quanto al fenomeno No Vax, Bourla non ha dubbi: “La maggioranza dei non vaccinati – osserva – ha solo paura dell’iniezione. Solo una minoranza diffonde notizie false. Vorrei dire a tutti coloro che non si sono ancora vaccinati che il Covid-19 non è un rischio solo per la loro vita, ma anche per quella delle persone che amano”.