“Il vaccino bivalente a mRNA aggiornato sul ceppo Ba.1 potrebbe essere approvato per settembre”. Lo dice il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, Giorgio Palù, secondo il quale “andrebbe somministrato a tutti gli over 60 a prescindere dalla presenza o meno di patologie. Del resto è quello che si fa con il vaccino antinfluenzale”. Per i vaccini aggiornati su Ba.4 e 5, invece, “bisognerebbe aspettare l’inverno. Troppo in là”.
Solo il 20% degli over 80 ha fatto la quarta dose. “Il problema – sottolinea Palù in un’intervista a La Stampa – è che gli anziani non si fanno convincere a fare il booster perché c’è l’evidenza delle reinfezioni e in più attendono i vaccini aggiornati. Ma invece sarebbe bene si proteggessero intanto con i vaccini attuali che continuano ad essere efficaci contro le forme gravi di malattia”.
Solo il 20% degli over 80 ha fatto la quarta dose “Il problema – sottolinea Palù in un’intervista a La Stampa – è che gli anziani non si fanno convincere a fare il booster perché c’è l’evidenza delle reinfezioni e in più attendono i vaccini aggiornati. Ma invece sarebbe bene si proteggessero intanto con i vaccini attuali che continuano ad essere efficaci contro le forme gravi di malattia”.
“Se si guarda ai dati resi noti il 30 giugno dal Centro europeo per il controllo delle malattie, possiamo dire di avere certezza della minore patogenicità di Ba.1 e Ba.2, mentre su Ba.4 e 5 i dati sono minori. Ma oltre ai tanti riscontri clinico-epidemiologici, anche un recente studio pubblicato in America, e che ha interessato una quota significativa di popolazione, indica che i casi di polmonite si sono ridotti moltissimo “Con questo alto numero di contagi, aggiunge, “è statisticamente normale che qualche persona in più si ritrovi in ospedale con una polmonite. Magari perché non vaccinata o con ciclo vaccinale incompleto o con patologie concomitanti. Questo, però, non significa che Ba.5 sia più patogena”.
Non si possono escludere nuove mutazioni “ma fino ad oggi più il virus è diventato trasmissibile e minore è diventata la sua virulenza. È la tendenza di tutti i virus pandemici che non hanno interesse ad uccidere l’organismo che li ospita”.