Il mondo degli investimenti e quello del casinò e del poker in particolare sembrano essere lontani, ma in realtà si rivelano molto più vicini di quanto si possa credere. Qualcuno dice che i grandi investitori sono anche dei grandi giocatori di poker.
In effetti il poker e gli investimenti hanno qualcosa in comune: il rischio. Entrambe queste due attività sono fortemente influenzate dal rischio e in poco tempo si può passare dal guadagnare molto al perdere tutto o quasi. Un altro punto di contatto è rappresentato dal fatto che per avere successo in entrambi è necessario essere abili proprio nella gestione del rischio e nel prendere decisioni dalle conseguenze economiche importanti in pochissimo tempo.
Proprio per questi elementi in comune, giocare a poker in uno dei migliori casinò può diventare un modo per allenarsi a gestire meglio i propri investimenti finanziari. Vediamo più in dettaglio quello che il mondo del gambling può insegnare a quello degli investimenti.
Il controllo delle emozioni
Sia il casinò che gli investimenti mettono a dura prova le emozioni, che si possono trovare sulle montagne russe tra la paura di perdere tutto e l’euforia per un grande guadagno. In questo si inserisce anche l’avidità che potrebbe portare a scelte sbagliate solo per il desiderio di ottenere più denaro.
La disciplina emotiva è estremamente importante perché consente di evitare di prendere delle decisioni sulla base dell’intuito e dell’emotività appunto. Solo con una buona disciplina è possibile attenersi alla strategia che era stata impostata ed evitare di cadere in quello che nel gergo pokeristico viene definito “tilting”. I migliori giocatori di poker professionisti giocano nella stessa maniera indipendentemente da come si è conclusa la mano precedente: sia che abbiano vinto o che abbiano perso, il controllo emotivo che hanno sviluppato consente loro di non essere influenzati né positivamente (in caso di vincita importante), né negativamente (in caso di perdita).
Per gli investitori, soprattutto nell’ambito dei mercati finanziari, vale lo stesso discorso. O meglio, così dovrebbe essere. Agli investitori è richiesto di prendere decisioni come se chiudere una posizione in un momento di crescita del mercato per concretizzare il guadagno finora realizzato oppure aspettare ancora per ottenere un vantaggio ancora maggiore in futuro.
Ma lo stesso stress emotivo, anzi amplificato, viene vissuto da chi investe in criptovalute, dal momento che la volatilità in questo caso è ancora maggiore e quindi un guadagno può rapidamente trasformarsi in una perdita e viceversa.
La lucidità emotiva serve anche in altri ambiti di investimento: pensiamo ad esempio all’immobiliare. Se un operatore che fa flipping si fa prendere dall’emotività e perde di vista i numeri, ad esempio comprando un’immobile che gli piace particolarmente o facendo una ristrutturazione troppo costosa, rischia di “farsi molto male” economicamente.
L’abilità di selezionare
Al tavolo verde è molto importante un concetto che prende il nome di “selezione del gioco”. Si tratta in sostanza di cercare i tavoli più redditizi e lasciare stare quelli che lo sono meno. L’idea è quella di concentrare i propri sforzi dove c’è maggiore probabilità di realizzare un profitto maggiore.
Lo stesso principio si applica all’investimento e al business in generale. Dopo aver individuato una tipologia di investimento profittevole è bene concentrarsi solo su quella, anche se sul mercato ci sono tante opportunità all’apparenza dai facili guadagni. Ad esempio, uno dei più grandi investitori di tutti tempi, Warren Buffet, si concentra su titoli che siano disponibili a un prezzo interessante, che appartengano a società in un settore con buone prospettive di crescita e che siano gestite da un management onesto e competente. L’oracolo di Omaha non si lascia tentare dai titoli speculativi.
Il percorso conta più del risultato
Sia nel poker che negli investimenti – ma anche nella vita – non sempre i risultati rispecchiano il valore delle proprie competenze o delle decisioni prese. Potrebbe capitare, infatti, che delle decisioni strategicamente errate portino a risultati positivi, mentre delle decisioni correte portino a risultati negativi.
Ad esempio, nel poker si potrebbe andare all-in su una mano debole e ottenere comunque un discreto risultato, ma non si imparerà a riconoscere le condizioni migliori per questa mossa audace e sul lungo periodo il risultato sarà negativo. Alla stessa maniera, un investitore potrebbe mettere tutti i propri risparmi su un titolo speculativo e ottenere un forte guadagno ma, se non impara il principio della diversificazione, è probabile che perderà molti soldi in futuro.
Il poker insegna a un investitore a non farsi influenzare dal risultato e a puntare invece al processo. Questo è il vero valore in entrambi gli ambiti: le competenze sviluppate nel corso del tempo possono davvero fare la differenza sul lungo periodo.
Distinguere tra abilità e fattore fortuna
Nel poker la fortuna è sicuramente una delle componenti che determina il risultato, ma l’abilità è altrettanto importante, tanto che si parla di poker sportivo inteso come una vera e propria disciplina che necessita di studio e allenamento per produrre risultati. A volte si può ottenere una grande vincita al tavolo verde per un colpo di fortuna e questo è molto pericoloso: ci si potrebbe convincere di essere degli abili giocatori, sentendosi molto sicuri di sé. Questo atteggiamento potrebbe portare a decisioni sbagliate che non sempre saranno accompagnate dalla stessa dose di fortuna e potranno rivelarsi estremamente spiacevoli.
Nel mondo gli investimenti vale la stessa cosa. Una speculazione può essere redditizia grazie alla fortuna e non perché derivata da un’analisi dettagliata (abilità). Giocare a poker consente all’investitore di riconoscere quanto un evento positivo è meritato o quanto è stato regalato dalla Dea Bendata.