Meteo turbolento su Urano: gli scienziati, utilizzando il radiotelescopio Vla (Very Large Array), hanno individuato le caratteristiche distintive di un ciclone che si “aggira” sul polo settentrionale del pianeta. Questa scoperta, che contribuisce a svelare parte del mistero che avvolge ancora questo mondo, è stata pubblicata su Geophysical Research Letters nell’articolo intitolato “Evidence of a Polar Cyclone on Uranus From Vla Observations”. Lo studio è stato coordinato dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA e tra i membri del team di ricerca figura anche una ricercatrice italiana, Marzia Parisi, attualmente al JPL.
Grazie alla sensibilità del Vla, il team è riuscito a penetrare la densa coltre nuvolosa che avvolge il gigante ghiacciato, notando che l’aria in circolazione al polo nord di Urano sembrava più calda e secca: i segni distintivi di un ciclone intenso. I dati sono stati raccolti durante tre campagne di osservazione svolte nel 2015, nel 2021 e nel 2022, in cui l’atmosfera del pianeta è stata scrutata con un livello di dettaglio senza precedenti. Inoltre, gli studiosi hanno beneficiato della posizione attuale di Urano lungo la sua lunga orbita intorno al Sole (84 anni): a partire dal 2015, infatti, i poli del pianeta sono stati più facilmente osservabili.
Secondo gli scienziati, questa scoperta conferma un dato ormai accertato per i pianeti del Sistema Solare dotati di un’atmosfera: la presenza di vortici polari, indipendentemente dalla composizione dei singoli corpi celesti. È interessante notare che questo nuovo ciclone non è il primo ad essere individuato su Urano: la sonda Voyager 2 della NASA, durante il suo storico sorvolo nel 1986, aveva rilevato una struttura vorticosa al polo sud del pianeta.
Inoltre, il team di ricerca ha osservato che il ciclone su Urano presenta tratti simili a quelli osservati dalla sonda NASA-ESA-ASI Cassini su Saturno. Tuttavia, a differenza di quanto accade sulla Terra, questi cicloni extraterrestri non si formano sulla superficie dei mari e non si spostano: rimangono confinati ai poli.
Urano rimane ancora un pianeta con molti interrogativi aperti; tuttavia, questa nuova scoperta dimostra che non si tratta soltanto di una gigantesca “palla” ghiacciata, ma di un mondo dinamico.
Nell’immagine in alto: Urano osservato dal radiotelescopio Vla nelle bande K, Ka e Q (Crediti: NASA/JPL-Caltech/Vla)Regenerate response