Marcello Lippi si è ritirato: 32 anni di storia

Ieri ha portato il Guangzhou Evergrande Taobao alla vittoria del suo terzo scudetto consecutivo e per Marcello Lippi è stata l’ultima panchina.

Marcello Lippi campione del mondo
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3 Novembre 2014 - 18.17


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A confermare l’addio al ruolo di allenatore è stato proprio lo stesso Marcello Lippi al termine della gara: “È stata la mia ultima partita come allenatore, sto invecchiando. Il prossimo anno, la squadra avrà un nuovo tecnico. Tra pochi mesi compirò 67 anni e in futuro non voglio più allenare. Ma resterò come responsabile dello staff tecnico”.

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Un successo dietro l’altro per una carriera da allenatore vissuta sempre al vertice. Fin dagli inizi, dopo la gavetta in provincia, quando portò un Napoli in piena crisi economica alla qualificazione in Coppa Uefa nella stagione ’93-’94. Una stagione che gli vale la chiamata della nuova Juventus di Luciano Moggi. In pochi credono alla possibilità di una vittoria fin da subito della formazione bianconera, ma Lippi riporta il tricolore a Torino al primo tentativo dopo 9 anni di assenza.

Nel quinquennio successivo l’armata bianconera guidata da Lippi in Italia vince tutto il vincibile: 3 Scudetti, 1 Coppa Italia, 2 Supercoppe italiane. Ma è in Europa che la formazione bianconera stupisce tutti: nella stagione ’94-95 cede in finale di Coppa Uefa contro il Parma, la stagione successiva conquista la Champions League in finale contro l’Ajax e si aggiudica l’anno dopo la Supercoppa Europa e la Coppa Intercontinentale arrivando a centrare, perdendola contro il Borussia Dortmund la seconda finale consecutiva di Champions League. Un risultato che si ripete, purtroppo per Lippi, anche nella stagione successiva dove nella finale dell’Amsterdam Arena la Juventus si arrende ad un gol in fuorigioco del Real Madrid.

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Dopo aver battagliato a lungo nella stagione 1997-98 con l’Inter per lo scudetto, nella stagione 1999-2000 Lippi si trasferisce proprio sulla panchina nerazzurra. Le tensioni con la tifoseria, il difficile rapporto con la squadra e con il talento di Roberto Baggio convinsero Massimo Moratti ad esonerarlo dopo un inizio di stagione quella 2000-2001 iniziata con la sconfitta nei preliminari di Champions League contro l’Helsingborg e con il 2-1 contro la Reggina in Serie A.

Nel corso dell’estate del 2001 con una Juventus rivoluzionata grazie alla cessione di Zinedine Zidane e agli acquisti di Buffon, Thuram e Nedved, Lippi torna a sedersi sulla panchina bianconera. Insegue l’Inter nel corso di tutto il campionato fino alla fatidica giornata del 5 maggio 2002. L’Inter cade a Roma contro la Lazio e la vittoria dei bianconeri sull’Udinese regala a Lippi la vendetta più gustosa della propria carriera con la conquista del suo quarto Scudetto personale. Una cifra destinata ad alzarsi nella stagione successiva che regala al tecnico viareggino l’ennesima delusione europea. In finale di Champions League a Manchester contro il Milan i bianconeri si arrendono ancora una volta ai calci di rigore.

Nel 2004 arriva la chiamata della Nazionale italiana in vista dei Mondiali di Germania 2006. Il percorso di qualificazione è positivo, ma nell’estate del 2006 lo scandalo Calciopoli rischia di compromettere tutta la spedizione azzurra. Lippi compatta attorno a sé un gruppo solido e mette in fila una cavalcata magica che all’Olympiastadion di Berlino regala all’Italia ai rigori contro la Francia il suo quarto titolo Mondiale.

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Un’avventura, quella con la Nazionale italiana che si era conclusa poco dopo la vittoria del trofeo per volontà del tecnico che aveva lasciato la propria panchina a Roberto Donadoni. Ma in vista del Mondiale in Sud Africa Lippi fu richiamato a furor di popolo sulla panchina azzurra. Segna il record di risultati utili consecutivi da allenatore di una nazionale (31 gare ufficiali) e centra la qualificazione al Mondiale 2010, una spedizione disastrosa per gli Azzurri che non riescono ad accedere agli ottavi di finale in un girone con Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia segnando anche qui un record: non accadeva da 36 anni che l’Italia si qualificasse alla fase ad eliminazione diretta e, inoltre, non era mai successo che l’Italia non centrasse almeno una vittoria nei Mondiali.

Oggi ha deciso ufficialmente di dire addio alla sua carriera di allenatore, ma negli ultimi 3 anni alla guida del Guangzhou Evergrande Taobao Lippi è riuscito a confermare la sua straordinaria tendenza alla vittoria: 3 campionati vinti consecutivi, 1 Coppa di Cina e 1 Champions League asiatica. Per un palmares che conta 19 titoli vinti a cui si aggiungono 18 riconoscimenti personali. Ieri l’ultimo successo, per uno degli allenatori italiani più vincenti di sempre. E da domani potrebbe già iniziare a costruire una nuova bacheca da riempire con nuovi titoli, questa volta da direttore tecnico del Guangzhou Evergrande, con Fabio Cannavaro al suo posto in panchina.

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