Con una grande prova tecnico-tattica, la Lazio ha battuto la Samp e ha conquistato in solitaria il terzo posto in classifica. Annunciata come la formazione più in forma del torneo, alla prova dei fatti la squadra di Sinisa è stata presa a pallonate ed annullata in tutti in sensi. Tanto carbone per lei, altro che storie. Goleador e soprattutto ispiratore della vittoria, il fantasista carioca, che da quando ha segnato in coppa Italia col Varese non si è più fermato e ha dato lezioni di calcio a destra e a manca. E con lui, la Lazio. Felipe Befana a tutti!
7 e mezzo a dillo a Parolo tuoCe se crede che il più discusso dei Pioli boys ha segnato? Ce se deve crede, perché l’enigmatico chiacchierone è uscito dal letargo e si è superato come Flavio Insinna ai “Pacchi”. Sì, ce ne ha messo di tempo, ma alla fine ce l’ha fatta anche lui come Rocco Siffredi dopo l’ennesima patatina.
7 e mezzo a Long DjordjevicIl ritorno del bomber. Il terzo cioccolatino è il suo. Ed è quello più saporito perché ha fatto capire di che pasta siamo fatti. Ottima e abbondante, come diceva Albertone in quel film. Long Djor, viva Long Djor eh eh!
7 a Biglia R. DinoRieccolo. Il Sorcio si riprende il centrocampo e la Lazio vola. Con lui al centro delle manovre, abbiamo rimesso l’h al centro dell’alfabeto e Ferrero dietro la lavagna in punizione. Torna a settembre Viperetta, rimandato in italiano e in diplomazia.
7 all’Olandese volanteE’ il nuovo ministro della difesa. Prenda nota Renzi, questo ce sa fa, il suo neanche si sa come si chiama e soprattutto che fa.
7 a InnamoraduBravo sia sulla fascia sia quando si è “riciclato” centrale. Con lui in difesa non si passa e l’ex romanista il gol se l’okaka. E andiamo.
6 e mezzo a veni, vidi, Lulic al 71°Pronto per il derby. E ho detto tutto.
6+ a Basta e avanzaIl Drugo c’è. E non perdona. Come Bossi con Salvini da quando è stato fatto fuori.
6+ a Gozzillino, CandrEva Herzigova, Cavanda OsirisIrrestibili, come Aldo, Giovanni e Giacomo
6 a Oronzo CanàNon ci sono più i canà di una volta so’ diventati tutti oronzi. Non un ammonizione, non un fallaccio, non un rigore regalato con un’entrata assassina (quella a tempo scaduto non vale…) Irriconoscibile, tipo Vincenzo Mollica che da quando si è tolto gli occhiali sembra la Sora Lella.
6 a Arfio Marchini MauriElegante come sempre da modello di Dolce e Banana qual è e col capello alla “libera e bella” della Helene Curtis, il piacione de noantri appena tornato dalla vacanza natalizia fra i vip di Cortina, ha avuto qualche difficoltà nell’approccio alla gara. No, non era per il cotechino con le lenticchie, quello era stato digerito da un pezzo, è stato solo per un problema di testa. Con la mente infatti era rimasto ai trenini del veglione, dove dà sempre il meglio di sé. Meno male però che per il samba all’Olimpico c’ha pensato Felipe, altrimenti a questa ora altro che “pe pe pe pe pe pe, pe pe pe pe pe pe…”.
NG a Saracinesca MarchettiSpettatore non pagante, come i portoghesi al cinema, ha ingannato il tempo giocando a burraco coi fotografi. Poi visto che faceva freddo, ha chiesto agli altri della combriccola di scaldarsi con lo schiaffo del soldato. Ed è stato un susseguirsi di sberle. Le più forti sono arrivate alla porta opposta e le ha prese Viviano. Provaci ancora Federico.
Appunti di giocodi Roberto Taglieri
Lunedi, 5 gennaio 2015Nella 17sima di Campionato la Lazio batte la Sampdoria con un rotondo 3 – 0. Parolo ed Anderson siglano le reti nel primo tempo, poi ci pensa Djordjevic nella ripresa e la squadra di Ferrero è letteralmente liquidata. Per la prima del 2015 l’ex Mihajlovic si presenta all’Olimpico senza l’altro ex De Silvestri, oltre a Mesbah: il mister blucerchiato affida il suo attacco a Soriano, Okaka ed Eder.
Invece Pioli decide di mettere ancora nella mischia Anderson, che si è dimostrato in grande crescita, tenendo a riposo Candreva. Giocano poi sia Biglia che Radu, nonostante la diffida, con Djordjevic che resta la punta prediletta dal mister parmense.
La Lazio inizia attaccando gli avversari con grande grinta: il pressing sui portatori di palla è altissimo ma c’è qualche difficoltà a raggiungere le conclusioni. E’ di Radu è il primo vero tiro verso la porta di Viviano al 13’, ma alto sulla traversa. Poi Biglia al 20’, su punizione, impegna in angolo il portiere doriano, che pochi istanti dopo si salva anche dall’incursione di Djordjevic.
La Samp si dimostra un osso duro, difficile da perforare e ottima in fase difensiva, ma decisamente inconsistente in attacco. Invece la Lazio stasera trova ancora una volta un grande Anderson, che risulta essere quello che cerca più insistentemente la profondità. De Vrij al 30’ prova la deviazione sotto porta ma il pallone è fuori di poco, mentre al 37’ proprio grazie a Felipe Anderson la squadra biancoceleste sblocca la partita. Il brasiliano s’invola sulla sinistra e riesce a mettere in mezzo un traversone basso sul quale Parolo col piattone sinistro piazza in gol. Ma non passano nemmeno 3’ che Anderson indovina l’angoletto lontano da circa 30 metri, siglando un gol davvero meraviglioso, che consente alla Lazio di portarsi sul 2 -0.
Nella ripresa Wszolek rileva Rizzo, Cavanda sostituisce Cana e subito Anderson impegna Viviano. Al 48’ Lulic fa tutto bene ma sbaglia il tiro finale, spedendo male sul fondo e un momento dopo deve lasciare per Onazi. Djordjevic al 50’ riesce a superare anche il portiere ma si fa contrare il tiro diagonale a porta vuota e la Samp si salva dal terzo gol.
Anderson intanto è incontenibile: al 54’ si destreggia tra due difensori e calcia forte ma trova una deviazione, al 66’ inventa una discesa da applausi per un assist finale che Djordjevic può solo spingere in porta. E’ la tripletta che stende una Sampdoria oggi decisamente irriconoscibile: c’è posto nel finale per l’ingresso di Candreva, che rileva Mauri e per un paio di tiracci di Okaka, prima del fischio finale di Calvarese.
Tutto troppo facile per la squadra di Pioli, che non è stata quasi mai messa in difficoltà dagli avversari: la Samp stasera è sembrata troppo remissiva, ma oggi la Lazio ha funzionato alla perfezione. La squadra di Pioli ha avuto in Felipe Anderson la marcia in più, ma soprattutto ha posseduto quel furore agonistico e quella concentrazione che deve continuare almeno ancora per una settimana: domenica prossima c’è il Derby.
LAZIO SAMPDORIA 3 – 0 37’ Parolo 40’ Anderson 66’ Djordjevic
LAZIO: Marchetti, Basta, De Vrij, Cana (46’Cavanda), Radu, Biglia, Parolo, Lulic (49’ Onazi), Anderson, Mauri (77’ Candreva), Djordjevic. All: Pioli
SAMPDORIA: Viviano, Cacciatore, Gastaldello, Romagnoli, Regini, Rizzo (46’ Wszolek), Palombo, Obiang (67’ Bergessio), Soriano, Okaka, Eder (73’ Duncan). All: Mihajlovic
Arbitro Calvarese