Calcio: la Roma vince un bel derby, ma quanti errori della Lazio
Top

Calcio: la Roma vince un bel derby, ma quanti errori della Lazio

I giallorossi vincono con merito una partita intensa, ma che ha evidenziato la differenza di qualità delle rose. Ma Inzaghi non può rimproverarsi nulla

I giocatori della Roma
I giocatori della Roma
Preroll

globalist Modifica articolo

19 Novembre 2017 - 09.20


ATF

Qualcuno, con il gusto del paradosso, diceva che il risultato perfetto di una partita di calcio è 0 a 0, perché è la perfetta traduzione numerica dell’equilibrio. Punti di vista, perché forse chi sta sugli spalti e magari ha anche pagato per assistere ad una partita chiede che i giocatori in campo facciano quello che cui sono retribuiti, vincere.
Il derby tra Roma e Lazio, conclusosi con la vittoria dei giallorossi, forse poteva anche finire in partità (ma non certo sullo 0 a 0), ma ha dimostrato quale sia la differenza qualitativa tra le due squadre, con una che già forte negli uomini ora ha metabolzzato il verbo del suo nuovo allenatore, e l’altra che per andare bene deve marciare al massimo della concentrazione, senza che anche un solo granellino di polvere arrivi nel meccanismo. Quindi è bastato che il granellino si materializzasse nel corpaccione di Bartolomeu Jacinto Quissanga, per tutti Bastos, perché le speranze ed i desideri dei biancocelestri andassero a quel Paese.
Ed è qui la differenza sostanziale tra le due squadre che, se praticamente si equivalgono nella classifica, hanno una evidente disparità nel tasso di classe. Perché, ed è solo un esempio, se una squadra ha delle ambizioni non può schierare un Bastos che, fortissimo nell’uno contro uno, ha però delle pericolossissime defaillances in termini di concentrazione. Perchè, si può anche sbagliare, per troppa sicurezza, un appoggio (secondo gol), ma non si può intervenire da dietro, in area di rigore (primo gol).

Leggi anche:  Atalanta-Liverpool, alle 21 torna l’Europa League: dove vederla in streaming gratis e le probabili formazioni

Ma, si potrebbe dire, chi mai avrebbe pensato, all’inizio del campionato, di vedere la Lazio così in lato per esclusivo suo merito? Quindi plauso incondizionato per Simone Inzaghi per quel che sta facendo, ma ricordiamoci che lavora con quel che gli ha messo a disposizione la società, bravissima nello sgrezzare (e capitalizzare) diamanti, ma che agisce sempre con un occhio attento ai bilanci, come dimostrano alcune operazioni che lasciano ancora oggi molto perplessi.
Però, a conti fatti, il derby ha onorato il calcio e, tutto sommato, è stato anche corretto, anche se ha rischiato di deragliare per colpa di quei calciatori che spattacolarizzano i danni subiti, per attirare l’attenzione dell’arbitro, ma dimenticano che in questo modo esasperano gli animi dei loro tifosi. Gettarsi a terra dopo un ”contattino” sta diventando la principale specializzazione di alcuni calciatori ai quali ci sarebbe da ricordare se, quando erano ragazzi, cadevano al suolo, come se colpiti da fulmini, come invece fanno ora, spesso e volentieri. Il Var è una grande innovazione, ma forse farà fino in fondo il suo compito se cmincerà a punire, magari ad un giorno di distanza, le simulazioni più clamorose

Native

Articoli correlati