Boris Johnson ha stigmatizzato gli attacchi e insulti razzisti nei confronti dei calciatori inglesi dopo la finale che ha visto trionfare l’Italia. Il comportamento del premier britannico, oltre che giusto era anche doveroso, ma non sono mancate le critiche nei suoi confronti poiché il fenomeno del razzismo in campo è stato spesso sottovalutato in Gran Bretagna durante il suo governo.
Chi si renderà colpevole di abusi razzisti nei confronti di calciatori non potrà più entrare negli stadi, ha promesso il Premier britannico Boris Johnson dopo le polemiche sollevate in seguito agli insulti rivolti ai giocatori dell’Inghilterra Marcus Rashford, Bukayo Saka e Jadon Sancho, dopo la finale agli europei di calcio. Johnson ha anticipato che saranno fatti “passi concreti” per prevenire il ripetersi di tali azioni.
Dopo aver cavalcato la xenofobia Johnson corre ai ripari: "Via dagli stati i razzisti"
Dopo gli insulti ai calciatori della nazionale inglese il premier è finito sotto accusa per aver sempre minimizzato il problema
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14 Luglio 2021 - 20.01
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