Rekabi accolta come una eroina in patria, ma costretta a chiedere scusa per non aver indossato il velo in gara

Secondo Iran Wire, la sportiva, dopo il suo arrivo a Teheran, sarebbe stata destinata a un trasferimento diretto nella prigione di Evin

Rekabi accolta come una eroina in patria, ma costretta a chiedere scusa per non aver indossato il velo in gara
Elnaz Rekabi
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19 Ottobre 2022 - 11.53


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Elnaz Rekabi, l’atleta iraniana che aveva gareggiato senza velo ai campionati di arrampicata di Seul, è atterrata all’aeroporto di Teheran, dove centinaia di persone la hanno ricevuta tra gli applausi. Lo riferisce la Bbc.

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Ad attendere Rekabi, diventata un nuovo simbolo delle proteste contro il velo che stanno scuotendo l’Iran dopo la morte di Mahsa Amini, c’erano i suoi genitori e, a quanto risulta da filmati pubblicati sulle reti sociali, una folla che la ha accolta con mazzi di fiori e slogan come “Elnaz è un’eroina”.

Dopo la gara in Corea del Sud, si erano perse le tracce della sportiva di 33 anni ma ieri l’atleta aveva diffuso un messaggio sostenendo che l’hijab le era caduto prima della gara.

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Rekabi è arrivata all’aeroporto indossando una giacca nera con cappuccio e un cappellino da baseball ed è stata accolta dai parenti prima di parlare con i media. “A causa della situazione durante la finale della competizione e del fatto che sono stato chiamata per gareggiare quando non me l’aspettavo, mi sono ritrovata impigliata nella mia attrezzatura tecnica (…). Per questo non ho fatto attenzione al velo che avrei dovuto indossare”, ha detto alla stampa. “Sono tornata in Iran in pace, in perfetta salute e secondo il programma previsto. Mi scuso con il popolo iraniano per le tensioni che si sono create”, ha detto la sportiva, aggiungendo che non aveva “alcuna intenzione di abbandonare la nazionale”.

La trentatreenne in un post su Instagram, che alcuni ritengono scritto sotto costrizione, aveva affermato che l’hijab le era caduto “accidentalmente”. Non è noto dove si trovi ora Rekabi. Secondo Iran Wire, la sportiva, dopo il suo arrivo a Teheran, sarebbe stata destinata a un trasferimento diretto nella prigione di Evin. 

In una breve intervista con i media statali iraniani, Rekabi ha affermato di sentirsi “tesa” per il suo ritorno in patria e ha ripetuto la versione dei fatti diffusa su Instagram.

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Secondo Iran Wire, sito di notizie dell’opposizione persiana, l’atleta potrebbe essere costretta a chiedere pubblicamente scusa per l’episodio. La testata ha inoltre affermato che non si hanno al momento notizie del fratello di Elnaz, Davood Rekabi, dopo la sua convocazione presso un ufficio dell’intelligence iraniana. 

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