Il tennis italiano non ha mai brillato così tanto come negli ultimi anni. Il movimento tennistico nazionale, infatti, ha prodotto negli ultimi tempi dei veri e propri talenti in grado di dire la loro sui campi internazionali e mettere paura anche ai mostri sacri del tennis mondiale come Djokovic, Alcaraz, Tsitsipas e Rune. Un momento estremamente positivo soprattutto per la classifica maschile che porta ben sei atleti nella top 100 mondiale, con Sinner, Musetti e Berrettini tra i primi venti al mondo. Un exploit che ha portato a una rinnovata passione di tutta l’Italia che ora vede, tra gli sport più praticati e seguiti, proprio il tennis al terzo posto dopo calcio e nuoto.
Sinner
Attualmente il miglior tennista italiano, al nono posto della classifica ATP. Nei primi mesi del 2023 ha messo a segno la vittoria di prestigio come il 250 di Montpellier che gli garantisce il settimo titolo in carriera e le grandi vittorie su Stan Wawrinka e Taylor Fritz a Indian Wells. In questa occasione Sinner, a guardare le quote sul tennis era partito con buona chance di vittoria, ma ha dovuto arrendersi in semifinale a Carlos Alcaraz conquistando, comunque, il titolo virtuale di primo italiano a raggiungere i quarti di finale del torneo. La prima parte di stagione si chiude per lui a Barcellona, ai quarti di finale, dove però si deve ritirare per infortunio alla vigilia della sfida contro il connazionale Musetti.
Musetti
E proprio Musetti è attualmente il secondo italiano messo meglio in classifica ATP. Diciassettesimo posto per lui e la perla del 2023 della vittoria contro il mito Novak Djokovic a Montecarlo dove, partendo in svantaggio, ha recuperato dall’iniziale 4-6 a un secco 7-5, 6-4. Se il 2022 di Musetti è stato quasi perfetto il 2023 è ancora in cerca di identità. Forse con un peso in più sulle spalle per le aspettative in lui riposte, Musetti ha alternato grandi prestazioni a sconfitte inspiegabili. E quando le cose iniziano ad essere altalenanti arriva la paura di sbagliare. Nella seconda parte di stagione Musetti deve ritrovare quella spensieratezza e ricostruire quella autostima che l’ha contraddistinto fino al termine della stagione passata.
Berrettini
Falcidiato dagli infortuni anche Berrettini deve ritrovare la forma migliore. E il 2023 non era neanche iniziato male con la United Cup e la sconfitta solo in semifinale contro Tsitsipas. Una serie di sconfitte contro mostri del tennis come Andy Murray agli Australian Open lo portano fuori dalla top 20 dell’ATP dopo tre anni e mezzo. Prova a riprendersi a Montecarlo grazie alle vittorie su Cressy e Cerundolo ma ancora una volta gli addominali lo tradiscono costringendolo a ritirarsi dal torneo. La sua forza non si discute ma se vuole avere continuità e finire l’anno nel modo migliore ha bisogno di uscire da questo tunnel e ritrovare la condizione migliore.
Sonego
Al numero 52 della ATP anche Sonego non sta vivendo un momento brillante. Il 2022 era finito splendidamente con le finali di Coppa Davis a novembre e l’impresa sfiorata agli Australian Open contro Hubi Hurkacz. Il 2023, invece, ha visto un andamento ondivago con un numero pari di vittorie e sconfitte. Vede la gloria con la vittoria a Dubai contro Auger-Aliassime e arriva al quarto turno di Miami grazie alle vittorie su Thiem, Evans e Tiafoe. Deve arrendersi a Francisco Cerundolo ma grazie a questa ottima prestazione ritrova anche una posizione in classifica di tutto rispetto.
Cecchinato e Arnaldi
Il primo classe ’92, l’altro classe 2001. Il primo che ha visto rinascere la sua carriera a trent’anni dopo qualche giro a vuoto e qualche infortunio di troppo. Il secondo che cerca di emergere tra i grandi conquistando a maggio per la prima volta l’ingresso nella top 100 dell’ATP. Due storie diverse ma simili con i due tennisti che fanno ormai parte dei big italiani e, nonostante la differenza d’età, la grandissima voglia di dimostrare quanto valgono.