Erling Haaland, l’attaccante più forte al mondo

Il centravanti norvegese del Manchester City riassume tutte le caratteristiche di un bomber di razza: buona tecnica, straordinario fiuto per il gol, prepotenza fisica, capacità di farsi trovare pronto in ogni occasione

Erling Haaland, l’attaccante più forte al mondo
Arsenal e Manchester City
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21 Agosto 2023 - 09.56


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Il centravanti norvegese del Manchester City riassume tutte le caratteristiche di un bomber di razza: buona tecnica, straordinario fiuto per il gol, prepotenza fisica, capacità di farsi trovare pronto in ogni occasione. Una macchina da reti, incapace di accontentarsi. Un purosangue che terrorizza le difese avversarie e sembra vivere con l’unico obiettivo di scaraventare la palla dentro la rete altrui. Riuscendo nell’intento in quasi tutte le partite.

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Numeri eccezionali

Se si esaminano i prospetti relativi alle scommesse sportive nei siti specializzati, e si va a guardare chi viene indicato come probabile marcatore nei match dove è di scena il Manchester City, al primo posto nelle quote c’è sempre lui, Erling Haaland. Le probabilità di un suo gol (o più) sono talmente alte che puntando su di lui si è in una botte di ferro. D’altronde, parliamo di quello che è diventato senza troppe discussioni il miglior attaccante al mondo, un pazzesco concentrato di forza, abilità e illimitata fame, in grado di far male agli avversari in ogni istante e con qualsiasi pallone gli si presenti nelle vicinanze.

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Classe 2000, Haaland ha iniziato a farsi notare in terra norvegese sin da giovane, per poi irrompere sulla scena internazionale con il Salisburgo, riuscendo nell’impresa di segnare una tripletta all’esordio in Champions League, prima ancora di compiere 20 anni. Poi il passaggio al Borussia Dortmund e la definitiva esplosione, con la bellezza di 86 reti segnate in tutte le competizioni in due stagioni e mezza e 89 partite complessive. In pratica, una media di un gol a partita.

Nel momento in cui tutti gli occhi delle grandi squadre d’Europa si sono puntati di lui, si è trattato solamente di stabilire quale tra le big se ne sarebbe assicurata le doti a suon di quattrini. Colpaccio riuscito al Manchester City, per un approdo in Premier League, il campionato di maggior livello esistente, su cui qualcuno riponeva dei dubbi, a livello di possibili difficoltà di ambientamento. C’era chi pensava che il salto dalla Bundesliga all’Inghilterra avrebbe creato non pochi problemi all’ariete scandinavo. Perplessità letteralmente disintegrate con i fatti: 52 gol realizzati nella prima stagione con i Citizens in 53 partite totali (36 soltanto in Premier, record assoluto), vittoria della Scarpa d’Oro e storico treble (campionato, FA Cup e Champions League). Superfluo aggiungere altro.

Leader nel presente e nel futuro

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Nell’immaginario popolare, certi miti sono duri da sradicare. Ancora oggi, tanti appassionati sparsi nel globo vedono Messi e Ronaldo come unici veri fuoriclasse da amare e venerare, nonostante le loro carriere stiano ormai volgendo al termine. Per questo motivo Haaland fa ancora fatica a imporsi nella mente di chi non segue il calcio in modo approfondito. Oltretutto, l’attaccante sconta il fatto di giocare per la nazionale norvegese, non proprio una compagine di primo piano, limite che gli preclude alcune vetrine fondamentali.

Se però si ha un minimo di dimestichezza con l’universo calcistico, è ormai innegabile che Haaland possa essere considerato il numero 1 tra i numeri 9. Certo, la mole di gioco del City, i talenti che gli girano intorno e le decine di assist al bacio di De Bruyne lo favoriscono, ma Erling ci mette molto del suo, inventandosi spesso anche conclusioni improvvise e imprevedibili, oltre che facendosi trovare sempre al posto giusto nel momento giusto.

È anche vero che, nelle partite che più contano, qualche volta ancora non riesce a incidere a sufficienza. La finale di Champions contro l’Inter ne è un esempio. Su questo ci sono margini di miglioramento. Ma già così Haaland è un vero fenomeno, destinato quasi certamente a continuare a segnare valanghe di gol negli anni a venire, senza limiti e senza alcuna intenzione di sentirsi mai sazio.

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