«La candidatura congiunta ibero-marocchina per organizzare i Mondiali 2030, di cui fa parte il Portogallo, non è in discussione con l’attuale controversia che coinvolge il presidente (sospeso) della Reale Federcalcio spagnola».
Lo ha affermato oggi il segretario di Stato portoghese per la gioventù e lo sport ,Joao Paulo Correia, citato dall’agenzia Lusa. Il governo lusitano difende il sostegno all’iniziativa, minimizzando l’importanza del leader nella candidatura avanzata da Spagna, Portogallo e Marocco..
«Il progetto è stato avviato dalle federazioni e ripreso dai governi dei Paesi candidati, indipendentemente da chi ne ricopre le cariche», ha spiegato Correira. «Questo progetto unico e congiunto, che riunisce le due sponde del Mediterraneo, mira a organizzare la prima edizione del calcio Coppa del Mondo che unisce due continenti attraverso lo sport e i loro migliori valori: Europa e Africa», ha aggiunto.
Ieri il ministro spagnolo della Cultura e dello Sport, Miquel Iceta, si è impegnato a difendere l’immagine del calcio spagnolo nell’«affare Rubiales» e ha rivelato di aver contattato la Fifa riguardo al progetto di ospitare la Coppa del Mondo 2030 con Portogallo e Marocco.
«Difendiamo l’immagine dello sport e, in particolare, del calcio spagnolo a livello internazionale. Saremo assolutamente bellicosi. Abbiamo già preso i contatti rilevanti con la Fifa perché abbiamo una candidatura pendente per ospitare i Mondiali di calcio del 2030 in Spagna con il Portogallo. Non la lasceremo andare», ha dichiarato Miquel Iceta a Madrid.
Sabato la Fifa ha annunciato la sospensione di Rubiales dal suo incarico per 90 giorni e 11 membri del team tecnico dell’allenatore Jorge Vila hanno rassegnato le dimissioni.
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