Un esordio importante. «Quella con l’Italia è una cosa che è iniziata quando il Presidente mi ha chiamato per la prima volta e non riesco a staccarmi. Sono emozionato, domani l’emozione quando sentirò l’inno ci sarà, senza dubbio. E’ una cosa che mi darà lo slancio necessario per stare su questa panchina. E poi il Presidente mi ha comprato tutti i giocatori che volevo e mi ha detto che ne può prendere anche altri… Per fare questo mestiere è la migliore soluzione possibile: i calciatori li ho scelti io, non me li ha indicati nessuno, e voglio la risposta corretta».
Così Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale, nel corso della conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Macedonia del Nord, gara valida per la qualificazione a Euro 2024.
«Domani sopra ogni altra cosa c’è un atteggiamento da tenere -sottolinea Spalletti-. Non dobbiamo mai sentirci vittime e dobbiamo andare alla ricerca di ciò di cui abbiamo parlato tutta la settimana, poi si spera sempre che il risultato sia una conseguenza. Noi abbiamo dei calciatori forti nella nostra Nazionale, abbiamo tutto ciò che ci vuole per fare un buon calcio. Bisogna essere un po’ organizzati e su questo abbiamo speso molte ore del nostro tempo a Coverciano: dentro la corretta organizzazione c’è il fatto di lasciare spazio all’estro e alla fantasia del calciatori, queste cose non vanno mai ingabbiate. Nell’organizzazione la cosa difficile diventa non attaccare sempre o aspettare sempre, ma saper leggere i momenti della partita. L’importante è che tutti siano disponibili nell’essere un blocco squadra: ci saranno momenti in cui loro gestiranno la palla e noi dobbiamo essere nove giocatori al limite della nostra area. Bisogna far vedere un’idea di calcio che faccia innamorare tutti coloro che ci vogliono bene e hanno a cuore le sorti della Nazionale».
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