La presidente della Commissione atleti del Comitato Olimpico Internazionale, Emma Terho nel suo intervento al 12esimo `Summit Olimpico´ di Losanna ha lanciato un appello affinché le colpe e le responsabilità dei governi non ricadano sugli atleti. Il riferimento indiretto ai colleghi russi e bielorussi è piuttosto evidente. «La stragrande maggioranza degli atleti di tutto il mondo crede che gli atleti non dovrebbero essere puniti per le azioni dei loro governi».
L’ex giocatrice di hockey su ghiaccio finlandese ha poi sottolineato «che le rigorose condizioni introdotte nella procedura di qualificazione devono essere mantenute ed applicate in modo coerente in tutti gli sport olimpici a cui gli atleti neutrali possono partecipare».
Durante l’incontro i rappresentanti degli organismi sportivi internazionali presenti hanno sollecitato il Comitato Olimpico Internazionale ad ammettere «il più presto possibile» gli atleti russi e bielorussi a Parigi 2024 sotto bandiera neutrale. I rappresentanti degli atleti hanno chiesto «chiarezza» sulla questione.
Il Cio ha ribadito che la decisione sarà presa «al momento opportuno» e, a quanto pare, non prima di marzo 2024. Il Cio nel marzo scorso aveva revocato il divieto totale agli atleti russi e bielorussi consentendo loro di competere come atleti neutrali, a condizione che non sostenessero il conflitto in Ucraina e non fossero legati alle forze armate.
Al vertice di Losanna, il Cio ha confermato che la partecipazione degli atleti individuali neutrali (Ain) ai Giochi Olimpici potrà avvenire solo alle rigorose condizioni in vigore e per gli atleti con passaporto russo o bielorusso «non verrà modificato né il sistema di qualificazione sviluppato dalle federazioni internazionali né il numero di quote assegnate per sport». Inoltre, è emerso che negli eventi internazionali disputati con presenza di atleti con passaporto russo e bielorusso neutrali non ci sono emerse difficoltà.
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