Razzismo, la Curva dell'Udinese contro le pene collettive: "Noi accogliamo tutti, la responsabilità è del singolo"

Razzismo, la Curva dell'Udinese: "Le accuse di razzismo e di ignoranza non mi toccano. Io accolgo persone di tutte le età, tutte le classi sociali e di tutte le nazioni. L'unico colore che conta veramente è il bianco-nero".

Razzismo, la Curva dell'Udinese contro le pene collettive: "Noi accogliamo tutti, la responsabilità è del singolo"
Mike Maignan
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22 Gennaio 2024 - 14.32


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Per il caso dei cori razzisti indirizzati da alcuni tifosi dell’Udinese al portiere del Milan Mike Maignan, è arrivato il comunicato della Curva Nord friulana, che prende le distanze dalle accuse di razzismo.

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«Non prendo lezioni da nessuno. Nessun coro razzista durante Udinese-Milan. Io, Curva Nord, dopo 50 anni di storia e centinaia di migliaia di persone friulane che mi hanno vissuto non accetto di essere infangata da giornalisti, politici, opinionisti, sportivi e dirigenti, senza nessuna verifica o approfondimento preventivo, in quanto la mia storia e il mio vivere non è giudicabile da singole persone che non mi conoscono. Pur nascendo e vivendo nella subcultura giovanile io rappresento in maniera unica un popolo, quello friulano, che per amore di una squadra ormai da mezzo secolo si trova unito al mio interno. Le accuse di razzismo e di ignoranza non mi toccano. Io accolgo persone di tutte le età, tutte le classi sociali e di tutte le nazioni. L’unico colore che conta veramente è il bianco-nero».

«Durante Udinese-Milan non è stato effettuato nessun coro discriminatorio. Eventuali parole maleducate o urla incivili di un singolo non rispecchiano la mia comunità. La reazione del portiere è sembrata veramente diversa rispetto a quanto accaduto qualche mese prima, durante Roma-Milan, quando Lukaku è stato preso di mira dagli spalti. Numerosi giocatori dell’Udinese sono di colore e nessuno si è mai lamentato di aver subito comportamenti razzisti allo stadio o nella vita di tutti i giorni da parte del popolo friulano».

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«Io vivo del fare, meno del parlare, e per rispetto a tutti gli emigranti friulani che per secoli hanno lavorato nel mondo per mantenere e migliorare le nostre famiglie, io, Curva Nord, penso di istituire e dare un premio annualmente a un ragazzo friulano che senza piangere, lamentarsi o fare politica porti in alto genuinamente il nostro modo di essere. Diffido formalmente chiunque voglia continuare questa campagna denigratoria nei confronti della mia gente per episodi che riguardano eventualmente singole persone».

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