Leao: "Il razzismo non finirà mai ma dobbiamo combatterlo sempre"

"Non finirà mai il razzismo ma dobbiamo combatterlo sempre». Così l'attaccante del Milan, Rafael Leao, ospite di `Che tempo che fa´, trasmissione in onda su Nove.

Leao: "Il razzismo non finirà mai ma dobbiamo combatterlo sempre"
Rafael Leao
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28 Gennaio 2024 - 23.42


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“Non finirà mai il razzismo ma dobbiamo combatterlo sempre». Così l’attaccante del Milan, Rafael Leao, ospite di `Che tempo che fa´, trasmissione in onda su NOVE.

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«Perché rido quando insultano me? È il mio modo di vivere, di combattere le persone che sono contro di me, è un modo per vedere che io non ho bisogno di parole». E proprio il sorriso è il titolo del suo libro `Smile´: «Inizialmente non volevo farlo, poi ho capito che c’erano molte persone che volevano sapere più di me e della mia vita così l’ho scritto. Ho scelto questo titolo perché la vita è così, se hai l’opportunità di fare un bel lavoro, e stare con la tua famiglia devi essere felice e sorridere. Ma anche solo se fai qualcosa che ti piace».

Poi un passaggio su Maignan, che durante la sfida con l’Udinese era stato preso di mira dai tifosi avversari: «Lui era molto nervoso, non voleva giocare, non era la prima volta che si creava una situazione del genere. Noi siamo stati con lui, siamo andati negli spogliatoi con lui. È una cosa che dobbiamo combattere, dentro al campo. Tutti i giocatori e anche le società, voglio ringraziare il Milan che nell’ultima partita al minuto 16 ha fatto fermare la partita. Dobbiamo combattere il razzismo»”.

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Il portoghese, cresciuto in una cittadina a 20 minuti da Lisbona, ha aggiunto: «Il primo che mi ha aiutato al Milan è stato Maldini, ha una personalità forte, è esigente e mi ha aiutato a crescere come persona. Se mi manca? Sì».

Infine, su Ibrahimovic: «È una brava persona, volevo giocare più anno con lui – ha sottolineato Leao -. Il Milan ha fatto bene a farlo stare ancora con noi, con lui giochiamo uno in più. È il nostro fratello maggiore. Lo scudetto? Non lo dimenticherò mai, uno dei momenti più importanti della mia carriera».

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