Arieggiare casa: come farlo in modo corretto?

Esistono dei semplici accorgimenti che possiamo adottare quotidianamente, per assicurarci di vivere in un ambiente sano

Arieggiare casa: come farlo in modo corretto?
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10 Febbraio 2023 - 00.21


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La corretta ventilazione degli ambienti domestici è essenziale per garantire che l’aria che respiriamo sia pulita e priva di contaminanti. In caso contrario, potrebbe verificarsi un accumulo di sostanze inquinanti, con effetti negativi sulla salute di chi abita la casa. Per fortuna, esistono dei semplici accorgimenti che possiamo adottare quotidianamente, per assicurarci di vivere in un ambiente sano. Nell’articolo di oggi approfondiremo questo aspetto, scoprendo insieme i consigli più utili per arieggiare casa.

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Perché è importante arieggiare la casa?

Aprire le finestre assicura il necessario ricambio d’aria all’interno delle stanze che abitiamo ogni giorno. In questo modo possiamo liberarci di sostanze inquinanti che si sono accumulate nel tempo, come il particolato (PM10). Inoltre, la ventilazione è essenziale per regolare i livelli di umidità presenti in casa, in quanto un grado elevato di umidità crea un habitat perfetto per la proliferazione di microorganismi come muffe, microbi e batteri. 

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In secondo luogo, l’umidità può seriamente danneggiare la struttura dell’edificio, facendo ad esempio gonfiare i ferri interni delle pareti portanti. Inutile poi sottolineare i danni a livello di salute causati, ad esempio, dalla proliferazione delle spore di muffa. Ovviamente l’arieggiatura degli ambienti domestici permette anche di far uscire i cattivi odori, dall’odore di chiuso al fumo delle sigarette.

Arieggiare casa: come e quando farlo?

Il metodo in assoluto più semplice per arieggiare la casa è aprire le finestre. Ad ogni modo, è importante farlo al momento giusto, tenendo conto delle condizioni meteorologiche. Se apriamo le finestre durante una fredda giornata invernale, con i termosifoni accesi, potrebbe verificarsi una notevole dispersione termica all’interno della casa. Un errore che andrebbe a pesare anche e soprattutto sul conto finale presentato dalle bollette energetiche. Il consiglio, dunque, è di aprire le finestre soltanto quando i termosifoni sono spenti, e di farlo possibilmente quando le temperature esterne sono più clementi. Inoltre, proprio per evitare una dispersione termica eccessiva, è importante intervallare l’apertura delle finestre, e farlo più volte al giorno. In media, gli esperti suggeriscono di tenerle aperte per un tempo intorno ai 10 o 15 minuti. In secondo luogo, è bene specificare che il ricambio dell’aria domestica è indispensabile sempre. Lo è anche quando si fumano le sigarette che non puzzano e che non lasciano odori, per via della necessità di espellere l’anidride carbonica e garantire così l’ingresso dell’ossigeno. Infine, ci sono anche altre opzioni per arieggiare le stanze, come nel caso dell’installazione delle cappe aspiranti. Queste ultime sono fondamentali negli ambienti privi di finestre, come avviene ad esempio in alcuni bagni. E se ciò non basta per regolare l’umidità, conviene utilizzare elettrodomestici come i deumidificatori.

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Quante volte cambiare l’aria in casa?

In linee generali, il consiglio è di aprire le finestre o di attivare gli aeratori almeno ogni 4 o 5 ore. Inoltre, le finestre dovrebbero restare aperte per un minimo di 5 minuti, fino ad un massimo di 15 minuti circa se il clima è rigido. Aprire le finestre la mattina presto, quando l’aria esterna è meno inquinata, è il primo step da compiere per purificare l’aria nelle nostre case, ma sempre prestando attenzione agli orari di accensione del riscaldamento. Il timing dell’apertura delle finestre dipende, ad ogni modo, anche dalle nostre abitudini quotidiane e dai nostri orari. Di solito siamo sempre a casa sia la mattina sia la sera, dunque orientativamente sono questi i due momenti più gettonati per aprire le finestre. Per terminare, conviene sempre approfittare dei momenti più caldi della giornata, o di quelli più freschi, se si aprono le finestre durante la stagione estiva.

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