di Azzurra Arlotto
L’8 marzo è universalmente identificato come la Giornata internazionale della donna, dedicata al ricordo e alla riflessione sulle conquiste politiche, sociali, economiche del genere femminile. Le origini della Giornata internazionale della donna, impropriamente chiamata festa, risalgono ai primi del Novecento. Per molti anni questa celebrazione si è fatta risalire a una tragedia accaduta nel 1908, che avrebbe avuto come protagoniste le operaie dell’industria tessile Cotton di New York, che persero la vita in un terribile incendio. Non molti sanno che questa vicenda è un falso storico e che l’incendio in questione avvenne nel 1911 dove si registrarono 146 vittime (fra cui molte donne), ma che non è in alcun modo legato alla ricorrenza.
I fatti che hanno realmente portato all’istituzione di questa Giornata internazionale sono legati più alla rivendicazione dei diritti delle donne, tra i quali il diritto di voto.
Tra il 1907 e il 1908 negli Stati Uniti i partiti socialisti si impegnaron
o a lottare per il suffragio femminile. Nel 1910 Clara Zetkin e Rosa Luxemberg a Copenaghen, durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste, proposero di dedicare una Giornata per rivendicare i diritti delle donne, idea formulata l’anno prima dal partito socialista. Venne così istituita la Giornata che celebriamo tutti noi oggi. La data verrà fissata in tutti i Paesi solo nel 1977, quando l’ONU definì l’8 marzo come la “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” per ricordare il ruolo della donna negli sforzi di pace e per sottolineare la necessità di porre fine a ogni tipo di discriminazione nei suoi confronti.
Ad oggi questa ricorrenza sta pian piano sbiadendo e perdendo il suo valore iniziale, nonostante i problemi ancora attuali della violenza contro le donne e il gender gap o divario retributivo di genere, ossia la differenza tra il salario annuale medio percepito dalle donne e quello percepito dagli uomini. Le cause dell’”indebolimento” della Giornata internazionale della donna probabilmente, in questo periodo storico, sono legate ad eventi esterni più potenti che la fanno passare in secondo piano, come ad esempio la pandemia o l’attuale Guerra. Un’altra probabile causa può essere ritrovata nel cambiamento della società. Infatti, il tema delle discriminazioni di genere è ancora attuale su diversi livelli, da quello sociale a quello economico, ciò che cambia però è il rapporto che la società ha con la definizione di genere in sé.
Quando nei primi anni del Novecento venne ideata questa Giornata dedicata alle donne, la possibilità di un genere neutro o fluido era ben lontana. Negli ultimi anni invece si sta superando l’idea del genere duale e unicamente diviso tra donna e uomo. Potrebbe essere uno spunto di riflessione interrogarsi sulla possibilità di ampliare ed estendere il significato originario di questa ricorrenza e dedicarla non solo alle donne, ma a tutte le persone che chiedono pari diritti ed equità nella società che vada al di là del genere.