In questa Settimana Santa non possiamo rassegnarci a un aumento incontrollato delle armi

Con la Domenica delle Palme inizia la Settimana Santa. Lo spirito con il quale si vivono queste giornate è quello della speranza di una resurrezione della quale abbiamo davvero bisogno.

In questa Settimana Santa non possiamo rassegnarci a un aumento incontrollato delle armi
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Antonio Spadaro Modifica articolo

24 Marzo 2024 - 16.30


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Con la Domenica delle Palme inizia la Settimana Santa. Lo spirito con il quale si vivono queste giornate è quello della speranza di una resurrezione della quale abbiamo davvero bisogno.

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«Viviamo un lunghissimo Venerdì Santo, quando si fece e si fa buio su tutta la terra e le tenebre cancellano la vita e ogni luce, a volte sembra anche la speranza e le stesse coscienze». queste sono le parole del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Le ha pronunciate pochi giorni fa alla sessione primaverile dei lavori del Consiglio Episcopale Permanente. 

La Chiesa non può abituarsi al buio e crede alla luce anche quando ci sono solo le tenebre. Questo è un buon momento per meditare sulle «conseguenze di “non scelte”, di rimandi colpevoli, di occasioni perdute». È il tempo di un esame di coscienza, dunque. 

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Possiamo elaborare strategie militari, immaginare il riarmo. Qualcuno ha parlato della possibilità di una guerra che sia anche nucleare. Ma in questo tempo di riflessione occorre riconoscere che oggi a essere messa in dubbio è «la possibilità di convivere senza dover competere o addirittura eliminare l’altro per poter vivere».

La Chiesa è madre e c’è qualcosa che per lei deve prevalere su ogni valutazione pur indispensabile relativa ad aggressori e aggrediti, a ragioni e torti. L’empatia, la pietà davanti alla Croce 

La storia esige una resurrezione, un quadro nuovo, un paradigma differente, che coinvolga la comunità internazionale per trovare insieme alle parti in causa una pace giusta e sicura. 

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Proprio in questa Settimana Santa non possiamo rassegnarci a un aumento incontrollato delle armi, né tanto meno alla guerra come unica via per la pace. L’Italia, del resto, come dice la nostra Costituzione, «ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».

«La Chiesa vive la guerra come una madre per la quale il valore della vita è superiore a ragionamenti o schieramenti», ha aggiunto il Cardinale Zuppi. Non possiamo vivere la Settimana Santa senza questi sentimenti che muovono la nostra coscienza civile.

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