Dulco: gli spot pubblicitari più originali e divertenti

Fin dal suo lancio, Dulco ha trovato sempre un modo originale e talvolta divertente per promuovere i suoi prodotti, grazie a campagne marketing molto apprezzate dagli spettatori di tutto il mondo.

Dulco: gli spot pubblicitari più originali e divertenti
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24 Giugno 2024 - 14.42


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Parlare in pubblico di argomenti tabù non è mai facile, soprattutto se si tratta di temi che provocano disagio e disgusto, come l’irregolarità intestinale. Eppure, in alcuni casi questo è obbligatorio, per esempio nell’ambito di uno spot pubblicitario. La difficoltà, a questo proposito, è trovare un’idea originale che permetta di affrontare argomenti come la costipazione e la diarrea senza ledere la sensibilità degli spettatori.

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Un lavoro di grande rilievo in tal senso è stato svolto negli anni da Dulco (sito webhttps://www.dulco.it/it-it), azienda leader nel settore dei lassativi, nota non solo per i suoi prodotti innovativi e di qualità ma anche per i suoi spot pubblicitari, che hanno sempre catturato l’attenzione del pubblico, attraverso l’umorismo e la creatività.

Un viaggio nella storia delle pubblicità di Dulco

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Fin dal suo lancio, Dulco ha trovato sempre un modo originale e talvolta divertente per promuovere i suoi prodotti, grazie a campagne marketing molto apprezzate dagli spettatori di tutto il mondo.

Per affrontare un tema delicato come la costipazione, Dulco ha infatti utilizzato degli espedienti comunicativi, composti da metafore, similitudini e umorismo. 

Ecco alcuni tra gli spot televisivi più iconici del brand:

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  • il bruco peristaltico: in uno spot del 2011 dedicato al mercato tedesco, Dulco ha utilizzato l’immagine di un bruco che si muove fluidamente, per simulare il movimento intestinale dopo aver assunto un lassativo. Al bruco si fa poi corrispondere l’immagine sorridente di una donna dopo essere andata in bagno;
  • la metafora dei rifiuti: in una pubblicità del 1979, invece, l’azienda ha utilizzato la spazzatura come metafora dei lassativi, i quali aiuterebbero a liberare l’ambiente dentro e fuori, proprio come i rifiuti. Nel video corrispondente, infatti, si vede una donna che, dopo aver buttato la spazzatura, passeggia nella natura incontaminata;
  • il mondo animale: un’altra associazione utilizzata spesso da Dulco per raccontare l’effetto dei suoi prodotti è quella del mondo animale. A questo proposito, è iconico uno spot del 1990, in cui il senso di irritabilità dovuto alla costipazione è associato a una tigre arrabbiata e a un goffo pinguino, mentre la leggerezza che si prova dopo aver liberato l’intestino è associata all’immagine di koala e gazzelle felici;
  • una doccia fredda: in un altro spot pubblicitario del 2011, la frustrazione dovuta all’irregolarità intestinale è paragonata al disagio che si prova quando si entra finalmente nella doccia per rilassarsi dopo il lavoro, ma il flusso d’acqua si interrompe proprio nel mezzo dello shampoo, lasciandoci tutti insaponati;

Uno degli spot che ha riscontrato maggiore successo nella storia di Dulco è probabilmente quello del 2009 rilasciato per il mercato francese, che si è guadagnato anche unLeone d’Argento a Cannes. La pubblicità mostra una donna in procinto di partire per un viaggio, con tanto di bagagli, che si ferma a salutare il marito e i figli in modo piuttosto commovente. Dopo un ultimo sguardo al più piccolo, in braccio al padre, la donna apre la porta, ma c’è una sorpresa: non si tratta della porta di ingresso, ma di quella del bagno! In questo modo, lo spot vuole comunicare quanto tempo impiegano le persone stitiche per andare di corpo e perché è importante ricorrere a dei rimedi efficaci.

Come trattare argomenti delicati nel marketing

Oltre all’originalità e all’umorismo, le campagne pubblicitarie di Dulco si distinguono anche per la loro capacità di affrontare un tema delicato come la stitichezza con semplicità e naturalezza, sortendo un effetto positivo sugli spettatori.

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Trattare temi scomodi, infatti, può rivelarsi piuttosto difficile. Da un lato, un primo problema è rappresentato dallo stigma sociale, secondo cui non è adeguato parlare di argomenti che potrebbero creare disagio o disgusto al grande pubblico, mentre dall’altro a interferire ci sono anche delle restrizioni legislative, che limitano il riferimento esplicito a questi temi.

Di conseguenza, l’unico modo per affrontarli senza conseguenze negative ètrovare delle scorciatoie linguistiche, avvalendosi di eufemismi, metafore, similitudini, iperboli o affidandosi all’umorismo. Sebbene questo renda più complicato il lavoro di advertising, dall’altro ha sicuramente il suo lato interessante.

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