Così Papa Francesco invita a riscoprire il "cuore" per affrontare le sfide sociali, economiche e spirituali

A fine ottobre Papa Francesco ha pubblicato una Lettera enciclica dal titolo «Dilexit nos», cioè letteralmente «Ci ha amati». Ed è dedicata al «Sacro Cuore».

Così Papa Francesco invita a riscoprire il "cuore" per affrontare le sfide sociali, economiche e spirituali
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Antonio Spadaro Modifica articolo

10 Novembre 2024 - 23.42


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A fine ottobre Papa Francesco ha pubblicato una Lettera enciclica dal titolo «Dilexit nos», cioè letteralmente «Ci ha amati». Ed è dedicata al «Sacro Cuore».

Scrive Francesco: «entrando nel Cuore di Cristo, ci sentiamo amati da un cuore umano, pieno di affetti e sentimenti come i nostri». Sembrerebbe un testo fuori dal tempo perché concentrato sulla spiritualità novecentesca ed estranea al nostro contesto. Non è così. Anzi, il Papa sembra severo contro forme di spiritualità rigoriste e disincarnate. E in effetti questo è il punto per Francesco in una analisi fatta col bisturi: da una parte stiamo diventando schiavi degli ingranaggi del mercato, degli algoritmi, della dimensione “smart” della vita, dell’efficienza, insomma. E d’altra parte siamo preda della dimensione istintuale della vita, dove il desiderio si appiattisce sul bisogno di soddisfazione. E il confronto politico si sta spostando sempre di più su queste aree: la tecnologia e l’istinto. Quello che ci manca è il cuore. La società di oggi sta perdendo il cuore.

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Scrive Francesco: «veder piangere le nonne senza che questo risulti intollerabile è segno di un mondo senza cuore». Il riferimento a quanto afferma delle mamme e delle nonne dei soldati in guerra sui fronti aperti appare evidente. E che dire del confronto politico-elettorale, ad esempio? Oggi l’avversario politico smette di essere «avversario» e diventa «nemico». La società si costruisce solamente se il confronto politico è per il bene comune e non per la vittoria in una guerra. Il paradigma tecnologico e il libertinismo degli istinti fanno avvertire la necessità di riscoprire un centro unificatore che conferisca senso e orientamento a tutto ciò che viviamo. Una volta si chiamava «cuore». Forse oggi torniamo a sentirne la necessità per essere capaci di tessere legami fraterni, di riconoscere la dignità di ogni essere umano e di prenderci cura insieme della nostra casa comune.

La Dilexit nos si può, dunque, leggere anche come enciclica «politica» in un certo senso, perché – scrive Francesco – «abbiamo bisogno che tutte le azioni siano poste sotto il “dominio politico” del cuore». Il Pontefice con un documento spirituale rivolge un vero e proprio appello politico che invita a ripensare i modelli economici e sociali per rispondere alle sfide del presente.

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