Arriverà domani a Damasco l’inviato della Lega Araba. La stampa pan-araba ha anticipato il piano che verrà illustrato a nome della Lega al presidente siriano Bashar al-Assad, anche se la tv siriana ha già smentito tutto, sostenendo che l’inviato arriverà a mani vuote. L’impressione però è che il piano sia vero e che rappresenti una sorta di ultimatum ad Assad, un ultimatum-salvezza, per il presidente e per il Paese.
Ecco i punti del piano predisposto al Cairo:
1) Stop immediato a tutte le azioni violente contro i civili. Ritiro dei soldati e dei mezzi militari dalle città, alt al versamento di sangue dei siriani così da scongiurare la discesa della Siria verso uno scontro confessionale capace di giustificare un intervento straniero.
2) Ricompense alle vittime.
3) Liberazione di tutti i prigionieri politici e tutti quelli accusati di aver partecipato alle recenti proteste.
4) Bashar al-Asad si impegni a ribadire ufficialmente il suo impegno per una transizione verso un regime di governo pluralistico e ad usare le sue ampie prerogative attuali per affrettare le riforme. L’annuncio dovrebbe prevedere elezioni presidenziali nel 2014 (quando scade l’attuale mandato di al-Assad). Elezioni pluralistiche, aperte a tutti i candidati che adempiono alle condizioni di candidatura.
5) Separazione dell’esercito dalla vita politica e civile.
6) Avvio di contatti politici, seri e basati sull’uguaglianza, tra il presidente e il rappresentanti delle forze di opposizione (il Raggruppamento nazionale democratico, organo di coordinamento nazionale delle forze per il cambiamento democratico in Siria). Il piano richiede che siano rappresentati anche i comitati di coordinamento locali, i rappresentanti della corrente islamista e personalità nazionali conosciute. A questo dialogo potranno partecipare tutti i rappresentanti delle forze politiche, sociali del Paese che si impegnino a dire no alla violenza, no al confessionalismo, no all’intervento straniero.
7) Il Baath deve tenere quanto prima una Conferenza straordinaria e accettare la transizione verso un regime democratico, pluralista e basato sul verdetto delle urne.
8) La Lega Araba svolge – su richiesta del presidente – un ruolo di supervisione del dialogo.
9) Formazione di un governo di coalizione e di unità nazionale, presieduto da un premier accettato dalle opposizioni. Il governo prepara elezioni legislative trasparenti, pluralistiche, a cui parteciperanno i partiti ma anche i singoli, e che saranno monitorate dalla giustizia siriana, e che saranno aperte a osservatori.
10) Il governo di unità nazionale finisce il suo lavoro entro la fine dell’anno e subentra quello eletto dalle urne, con pieni poteri.
11) Il nuovo parlamento dà vita a una commissione costituente per una nuova costituzione democratica, che sarà poi sottomessa a referendum popolare.
12) Accordo su una scaletta temporale definita per eseguire questa iniziativa.
13) Una squadra araba (designata anche dalla Lega) segue la questione siriana.