La lega araba detta le condizioni ad Assad

Stop alle violenze e liberazione dei prigionieri politici, riforme e un serio dialogo con le forze di opposizione.

La lega araba detta le condizioni ad Assad
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6 Settembre 2011 - 12.42


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di Riccardo Cristiano

Arriverà domani a Damasco l’inviato della Lega Araba. La stampa pan-araba ha anticipato il piano che verrà illustrato a nome della Lega al presidente siriano Bashar al-Assad, anche se la tv siriana ha già smentito tutto, sostenendo che l’inviato arriverà a mani vuote. L’impressione però è che il piano sia vero e che rappresenti una sorta di ultimatum ad Assad, un ultimatum-salvezza, per il presidente e per il Paese.

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Ecco i punti del piano predisposto al Cairo:

1) Stop immediato a tutte le azioni violente contro i civili. Ritiro dei soldati e dei mezzi militari dalle città, alt al versamento di sangue dei siriani così da scongiurare la discesa della Siria verso uno scontro confessionale capace di giustificare un intervento straniero.

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2) Ricompense alle vittime.

3) Liberazione di tutti i prigionieri politici e tutti quelli accusati di aver partecipato alle recenti proteste.

4) Bashar al-Asad si impegni a ribadire ufficialmente il suo impegno per una transizione verso un regime di governo pluralistico e ad usare le sue ampie prerogative attuali per affrettare le riforme. L’annuncio dovrebbe prevedere elezioni presidenziali nel 2014 (quando scade l’attuale mandato di al-Assad). Elezioni pluralistiche, aperte a tutti i candidati che adempiono alle condizioni di candidatura.

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5) Separazione dell’esercito dalla vita politica e civile.

6) Avvio di contatti politici, seri e basati sull’uguaglianza, tra il presidente e il rappresentanti delle forze di opposizione (il Raggruppamento nazionale democratico, organo di coordinamento nazionale delle forze per il cambiamento democratico in Siria). Il piano richiede che siano rappresentati anche i comitati di coordinamento locali, i rappresentanti della corrente islamista e personalità nazionali conosciute. A questo dialogo potranno partecipare tutti i rappresentanti delle forze politiche, sociali del Paese che si impegnino a dire no alla violenza, no al confessionalismo, no all’intervento straniero.

7) Il Baath deve tenere quanto prima una Conferenza straordinaria e accettare la transizione verso un regime democratico, pluralista e basato sul verdetto delle urne.

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8) La Lega Araba svolge – su richiesta del presidente – un ruolo di supervisione del dialogo.

9) Formazione di un governo di coalizione e di unità nazionale, presieduto da un premier accettato dalle opposizioni. Il governo prepara elezioni legislative trasparenti, pluralistiche, a cui parteciperanno i partiti ma anche i singoli, e che saranno monitorate dalla giustizia siriana, e che saranno aperte a osservatori.

10) Il governo di unità nazionale finisce il suo lavoro entro la fine dell’anno e subentra quello eletto dalle urne, con pieni poteri.

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11) Il nuovo parlamento dà vita a una commissione costituente per una nuova costituzione democratica, che sarà poi sottomessa a referendum popolare.

12) Accordo su una scaletta temporale definita per eseguire questa iniziativa.

13) Una squadra araba (designata anche dalla Lega) segue la questione siriana.

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