Potenza di area. Il premier turco Erdoğan decolla. Il tanto atteso viaggio del primo ministro nei paesi della primavera araba comincerà il 12 settembre e avrà come prima tappa il Cairo, dove si firmeranno importanti trattati bilaterali. Sembra dunque prendere forma il nuovo asse turco-egiziano.
Cairo, Tunisi, Tripoli. Importanti anche le successive tappe, a Tunisi, casa madre della primavera araba ora scossa dal lentissimo processo elettorale, e a Tripoli, tappa sicura ma ancora priva di un’agenda precisa. Non ci sarà invece la ventilata visita a Gaza, che ha tanto ha fatto sussurrare in queste ore.
Gaza è lo snodo. Ma questo non vuol dire che il viaggio sia meno importante, solo meno appariscente. Il punto forte, anzi fortissimo, è quello che si registrerà con la sosta al Cairo. Alla verifica dei fatti le nuove tensioni con Israele che accomunano sia l’ex amica Turchia sia l’abbozzo di nuova democrazia egiziana.
E l’America mette la mani avanti. Intanto la diplomazia americana non ha sorpreso proprio nessuno annunciando che qualora la proposta palestinese di dichiarazione di uno Stato di Palestina arrivasse al Consiglio di Sicurezza dell’Onu loro opporrebbero il veto.