L’autopsia sul corpo del raìs. Ucciso da proiettili e non dal linciaggio. Fatali quelli alla testa e all’addome. L’esame autoptico è avvenuto a Misurata. Secondo il capo dell’esecutivo libico Mahmoud Jibril non è chiaro da dove provengano i proiettili, se fossero quelli in dotazione ai ribelli oppure alle stesse guardie del raìs. Quasi fosse avvenuto nel corso di una battaglia. Le spoglie del Colonnello verranno riconsegnate alla famiglia. “Famiglia allargata, poiché nessun membro della sua famiglia ristretta è presente al momento”, ha spiegato Jibril.
Testamento del raìs. Secondo un sito vicino ai filo-Gheddafi, il Colonnello aveva chiesto, nell’eventualità di venire ucciso, di essere sepolto secondo il rito musulmano nel cimitero di Sirte, accanto ai familiari. Gheddafi avrebbe inoltre chiesto che la sua famiglia “soprattutto le donne e i bambini”, venissero “trattati bene”. Poi un appello al popolo con diversi richiami patriottici alla vecchia Jamairia: “I libici dovrebbero preservare identità, realizzazioni, storia ed eroi che li hanno ispirati”.
Festa della liberazione. A Bengasi si è svolta la cerimonia per la proclamazione della Liberazione del Paese, dopo oltre quattro decenni di regime. “Dichiariamo al mondo intero che abbiamo liberato il nostro Paese, con le sue città, i suoi villaggi, le nostre più alte montagne, i deserti e i cieli”, ha annunciato un ufficiale libico alla piazza gremita da decine di migliaia di persone. Dunque il 23 settembre sarà la nuova Festa nazionale della Libia del dopo Gheddafi. Per la Libia democratica il percorso è ancora lungo.
Nuovo governo. Entro un mese verrà formato un esecutivo a interim ha detto ancora Mahmoud Jibril: “Vi sono consultazioni e sono cominciate per costituire un governo a interim. L’intero processo durerà approssimativamente da una settimana a un mese – ha detto l’attuale capo del governo, che si trova in Giordania per il Forum economico mondiale -. Questa è la mia speranza. Ma tutto il processo potrebbe richiedere più tempo, come pure meno”. La difficile composizione di interessi e Kabile contrapposte.
Summit Ue. Il Consiglio Europeo aspetta di “vedere al più presto” la formazione di un governo “inclusivo” e basato su un largo consenso, l’avvio di un processo di transizione “democratico” e la preparazione di elezioni “libere e imparziali”. Così nella bozza di conclusioni del summit Ue in corso a Bruxelles. “Oggi la Libia – osservano i 27 – può voltare pagina, lavorare per la riconciliazione nazionale e abbracciare un nuovo futuro democratico”. Speranze senza troppo ottimismo per altri.
Londra diffida. “Il giovane governo libico capirà che la sua reputazione nel mondo è stata danneggiata” da quabto accaduto in occasione della morte dell’ex leader libico. “Sono sicuro che il governo vorrà fare chiarezza, in modo da ricostruire la sua reputazione”, ha sottolineato il ministro degli esteri Hammond in un’intervista alla Bbc. Mentre il segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha ribadito l’importanza che “in una Libia democratica si cominci con lo stato di diritto”. Altro monito per altri prigionieri di guerra.
Prigionieri di guerra. Sono circa 7.000 i lealisti, militari e civili fedeli a Gheddafi, denunciano alcune organizzazioni internazionali a difesa dei diritti umani, ammassati da settimane nelle carceri del Paese, senza incriminazione e sottoposti ad abusi e torture. Molte di queste carceri sono improvvisate e sono gestite da gruppi di miliziani locali, “incattiviti” da otto mesi di guerra e desiderosi di vendicarsi sui prigionieri, i combattenti di Gheddafi e suoi sostenitori. Adesso il governo ad interim propone un’amnistia. Per i sopravvissuti.