Cina, basta con la volgarità dei reality

Al bando lo squallore. Le autorità impongono ai canali satellitari più documentari e notizie.

Cina, basta con la volgarità dei reality
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31 Ottobre 2011 - 15.38


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di Luciana Maci

Meno spettacoli di intrattenimento e più propaganda: la Cina ha deciso di mettere a freno le “tendenze volgari” di programmi come i reality show e i talk show, obbligando invece i canali satellitari a diffondere un maggior numero di notiziari giornalistici e documentari. La direttiva è stata emanata dall’Amministrazione statale per la radio, i film e la televisione a seguito di un incontro della scorsa settimana del Partito comunista mirato a “rafforzare la moralità” e la “coesione sociale a fronte del crescente materialismo”.

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Come riferisce l’agenzia cinese Xinhua, dal prossimo anno alle 34 principali emittenti satellitari del Paese sarà concesso di mandare in onda solo due programmi di intrattenimento alla settimana. Nel prime time, ovvero in prima serata (19.30-22.00), non potranno programmare più di 90 minuti di entertainment. Ogni stazione televisiva dovrà invece trasmettere almeno due ore di notiziari giornalistici al giorno, di cui un’ora nel prime time, e produrre documentari e altri spettacoli funzionali alla “promozione dei valori del socialismo”.

Già a gennaio 2011 il comune della citta’ di Chongqing aveva ordinato al canale televisivo locale di rimpiazzare alcune popolari sit-com con canzoni e storie della rivoluzione comunista, mentre a settembre le autorità avevano fatto chiudere, perché “troppo lunga”, la popolare trasmissione ”Super Girl”, un talent show in onda dal 2004 con centinaia di milioni di spettatori.

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Secondo alcuni osservatori l’esecutivo cinese vuole mostrare moralità e rigore a seguito delle polemiche internazionali scoppiate per il caso di una bambina di due anni di Guangzhou investita due volte e lasciata morire nella totale indifferenza dei passanti.

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