Ma cosa succede davvero con le navi russe che sarebbero al largo delle coste siriane? E’ una storia che merita di essere chiarita. Accade infatti che nel giorno in cui la Lega Araba vota le sanzioni contro la Siria “fonti siriane vicine alla Presidenza della Repubblica” informano che alcune navi da guerra russe, sembrerebbe tre, siano al largo della base militare russa di Tartus, in Siria. La notizia circola, la riprendiamo anche noi (per il poco che conta). Ma ora il Cremlino afferma che quelle navi arriveranno in primavera. Come mai?
E’ chiaro che in un momento così disperato per il suo futuro Assad vuol far vedere che ha qualcuno con sé. E la Russia lo ha sempre difeso, perché l’accesso alle famose “acque calde” è sempre stato molto importante per Mosca. E da quando Erdogan si è schierato contro la Siria, dicendo una serie di sì importanti a Washington, incluso quello alle esercitazioni navali nel Mar Nero, Mosca ha cominciato a temere che un rafforzamento della Turchia significhi un proprio indebolimento, a tutto vantaggio della Nato.
Ma Mosca non dichiarerà guerra alla Nato per Assad, è preoccupata per il proprio peso, per i propri interessi, per l’accesso al Mediterraneo, e così il comunicato del Cremlino sull’invio delle navi da guerra in acque siriane nella prossima primavera, quando Assad potrebbe essere già in una caverna dei monti degli alawiti, sembra bucare i sogni disperati di Bashar.